«Per fare il professore ci vogliono: laurea, abilitazione e concorso. Per fare il ministro dell'Istruzione: terza media, amicizie e molte bugie». Recitano...
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Il Pd ha fatto immediatamente quadrato. «La macchina del fango contro la Ministra Fedeli sembra non arrestarsi, questa volta con manifesti anonimi e abusivi appesi per le strade della capitale. Valeria Fedeli ha maturato una esperienza politico-istituzionale di tutto rispetto. Ha mostrato serietà e capacità» ha dichiarato Francesca Puglisi, responsabile scuola, università e ricerca del Pd. «Il Premier Paolo Gentiloni le ha confermato la piena fiducia. Si lasci il Ministro lavorare e si giudichi serenamente il suo lavoro al Miur, sul campo, senza cercare - ha esortato Puglisi - la polemica a ogni costo e perfino usando strumenti mediocri e vigliacchi». «Mi auguro che anche il Comune di Roma voglia fare chiarezza e non assecondare atti di anonima diffamazione» è l'auspicio di Titti Di Salvo, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico alla Camera. Attestati di stima sono arrivati da tanti esponenti del partito tra cui l'ex ministro Giannini che su Twitter ha espresso «vicinanza e solidarietà» alla collega. «Gli attacchi anonimi sono sempre vigliacchi», «mi auguro che si faccia chiarezza su questa vile aggressione» ha solidarizzato il Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi.
Parole di stima sono arrivate anche dal fronte delle opposizioni. «Il dissenso politico non dovrebbe mai scadere nell'attacco personale, né prescindere dal rispetto istituzionale.
Il Gazzettino