Roma, passa in moto con il rosso: investito e ucciso a 25 anni dal vigile sulla Nomentana. «Quello è l’incrocio della morte»

Roma, passa in moto con il rosso: investito e ucciso dal vigile sulla Nomentana. «Quello è l’incrocio della morte»
Per almeno dieci minuti un militare dell’Esercito dell’operazione Strade sicure, impegnato nel presidio all’angolo con via Andrea Vesalio, è rimasto...

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Per almeno dieci minuti un militare dell’Esercito dell’operazione Strade sicure, impegnato nel presidio all’angolo con via Andrea Vesalio, è rimasto piegato su di lui. Sotto la pioggia battente, nel tentativo di far tornare a battere il suo cuore. Ma non c’è stato nulla da fare. Tra le urla disperate della giovane che viaggiava dietro di lui in sella all’Sh bianco e che miracolosamente è uscita quasi illesa dall’incidente, Luis Andriu Figueroa, 25 anni, è deceduto pochi istanti prima dell’arrivo dei soccorsi. Si consuma così l’ennesimo incidente mortale su via Nomentana all’incrocio - che i residenti di zona chiamano “maledetto” - con viale Regina Margherita. È domenica mattina, sono da poco trascorse le 12.20 quando la coppia - lui originario dell’Ecuador, lei 24enne nata a Roma ma di origini polacche - a bordo del motorino stanno percorrendo la Nomentana in direzione Porta Pia. Piove e stando alle testimonianze di chi era lì ad aspettare il tram 19, il motorino sarebbe passato con il semaforo rosso. Inevitabile l’impatto con una Ford Mondeo che percorreva viale Regina Margherita in direzione Policlinico e che li ha presi in pieno.

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LA DINAMICA

I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti della polizia locale ma poi i rilievi sono passati nelle mani dei carabinieri del Nucleo Radiomobile dal momento che il conducente dell’auto è un vigile urbano. L’uomo ieri mattina era fuori servizio; risultato negativo agli esami tossicologici e all’alcol test non ha riportato ferite ma è sotto choc. Ai militari avrebbe dato la sua versione dei fatti, ripetendo quanto detto dai testimoni: stava percorrendo la strada quando il motorino gli si è scagliato contro. I danni riportati dal veicolo - con gli sportelli del lato sinistro completamente rientrati - sarebbero pertinenti alla versione fornita dal vigile e da chi ha assistito all’incidente. Ciononostante, dovranno essere visionate con attenzione le immagini delle telecamere di zona per cercare di ricostruire con puntualità e precisione la dinamica.

LE TELECAMERE

Esattamente sopra al punto dell’incidente sorgono da un paio di settimane due occhi elettronici ma i dispositivi sono stati piazzati dall’Agenzia della Mobilità per contare i passaggi sulla pista ciclabile. Non hanno dunque registrato nulla, perché non servono a questo. Altri dispositivi invece, attivi sull’incrocio da anni, dovrebbero fornire delle prove anche se non è detto che abbiano inquadrato con esattezza il punto preciso in cui è avvenuto l’impatto. I carabinieri al termine delle verifiche e ascoltata di nuovo la ragazza che viaggiava sullo scooter e che è stata trasferita al San Giovanni, fortunatamente senza riportare ferite gravi, spediranno un’informativa in Procura. Sarà il pm a decidere l’apertura di un fascicolo eventualmente per omicidio stradale colposo.

GLI ALTRI INCIDENTI

«L’incrocio della morte fa una nuova vittima», il commento di tanti residenti di zona che da anni chiedono un cambio di passo per quel tratto di Nomentana che conta già tante altre vittime. Nella memoria dei residenti è ancora vivo il ricordo di Alessio e Flaminia, la giovane coppia di fidanzati che a maggio del 2008 furono investiti e uccisi proprio in quell’incrocio da un’auto pirata. Due mesi più tardi un moldavo alla guida di un furgone rubato per scappare dalla polizia travolse un’auto con a bordo tre giovani tutti ventenni. Uno di loro morì dopo pochi giorni in ospedale. Da allora le cronache non hanno potuto evitare di raccontare altri incidenti avvenuti proprio in quel tratto stradale: nel 2013 e poi nel 2015 e ancora nel 2017. A settembre dello scorso anno un’auto sempre all’incrocio speronò due giovani su uno scooter che finirono addosso a un altro motorino. Non ci furono morti ma quattro ragazzi finirono in ospedale in condizioni disperate. 

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Il Gazzettino