Roma, denuncia choc al cimitero di Prima Porta: «Tra le erbacce trovata una mandibola».

Un'immagine di Prima Porta (foto Toiati)
Scoperta choc al cimitero romano di Prima Porta dove, nell'area del Clivio Tiberino, sarebbe stata trovata una mandibola. La denuncia arriva da Valeria Campana, portavoce del...

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Scoperta choc al cimitero romano di Prima Porta dove, nell'area del Clivio Tiberino, sarebbe stata trovata una mandibola. La denuncia arriva da Valeria Campana, portavoce del Comitato Cimiteri Capitolini, ma l'Ama nel pomeriggio ha fatto sapere: «Nell'area, nonostante l'attento rilievo effettuato, non è stata rinvenuta alcuna mandibola umana».


LA DENUNCIA - Campana racconta: «Ci sforziamo di rendere questa denuncia in modo delicato e rispettoso data la circostanza, ma difficile raccontare l'episodio che ha interessato una cittadina membro del nostro comitato che si è recata a far visita al padre scomparso. Pulendo i lati della tomba dalle erbacce si è trovata la mandibola di un defunto tra le mani
».

La nota di Campana continua:
«Scioccata dal macabro ritrovamento ha potuto solo spostare i resti ossei. Inutile ribadire che il rispetto dei defunti è gravemente pregiudicato non solo nel campo del Clivio Tiberino, luogo del ritrovamento, ma è a rischio in tutti i cimiteri di Roma se parti anatomiche sono tra le erbacce e non nei sepolcri o negli ossari. Inutile anche ricordare che tali episodi non si verificherebbero se la gestione fosse almeno entro gli standard minimi del decoro, della professionalità e della sensibilità che dovrebbero interessare questa delicata materia. Non vogliamo sporgerci ulteriormente nell'ipotizzare come possa essere accaduto questo raccapricciante episodio, o nell'esternare profondo dissenso maturato per l'immobilismo capitolino, siamo però a denunciare nuovamente l'assurda situazione dei cimiteri capitolini nella speranza che questa Amministrazione e Ama inizino una seria riqualificazione dei cimiteri implementando una gestione adeguata al contesto». 

«Il ritrovamento di resti di mandibole umane tra le tombe del cimitero di Prima Porta è un episodio da film horror che non avremmo mai voluto commentare in una città come Roma. Siamo vicini alla cittadina esponente del Comitato cimiteri capitolini vittima di questo orribile rinvenimento, e possiamo immaginare come sia rimasta turbata e attonita davanti a questi resti - afferma Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia - Nei cimiteri romani il comune decoro sembra ormai aver ceduto il passo al peggiore degrado, tra strade dissestate, tombe divelte, tentati furti e insicurezza. Il tutto proprio lì dove dovrebbe essere garantito un servizio adeguato al luogo di preghiera e raccoglimento».

L'AMA - L'azienda ha diffuso una nota  nella quale spiega che «il direttore di Ama Cimiteri Capitolini accompagnato dal personale ispettivo ha immediatamente effettuato un'ispezione urgente presso il 'Clivio Tiberinò del campo 104 nel Cimitero Flaminio. Nell'area, nonostante l'attento rilievo effettuato, non è stata rinvenuta alcuna mandibola umana».


«All'atto dell'ispezione sul luogo erano presenti unicamente due marmisti, impagnati nelle operazioni di montaggio di un manufatto, che hanno dichiarato di aver notato una persona intenta a scattare foto a presunti resti ossei - si legge nel comunicato - L'azienda ha immediatamente allertato i Carabinieri del Comando Compagnia Roma Cassia e presenterà un esposto a propria tutela. Chiunque rinvenga resti mortali od ossa umane è infatti obbligato, secondo quanto prescritto dall'art. 5 del DPR 285/90, ad informare immediatamente l'amministrazione comunale che deve a sua volta dare comunicazione all'Autorità Giudiziaria, a quella di Pubblica Sicurezza e all'unità sanitaria competente sul territorio. All'interno della struttura cimiteriale è inoltre presente un ispettorato a cui i visitatori possono rivolgersi, che non è mai stato informato di tali ritrovamenti. Si evidenzia che nell'area del Clivio Tiberino oggetto del presunto ritrovamento, nel corso degli ultimi 9 mesi sono state inumate 1179 salme, con relative operazioni cimiteriali e conseguenti visite di familiari e dolenti, da parte dei quali non è stata effettuata alcuna segnalazione di simili ritrovamenti».
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Il Gazzettino