Lo ha trovato a torso nudo e col cranio fracassato, in un capannone abbandonato, un papà che accompagnava i suoi bambini in un giardinetto di Casal Bruciato....
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La vittima si chiamava Hamed Ijaz, un pakistano di 30 anni. In città senza fissa dimora, dopo un periodo trascorso a Bolzano, era in attesa del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Chi lo abbia ucciso e perché è un mistero. Dai primi accertamenti è emerso solo che l'uomo, prima di esser finito con un paio di colpi contundenti alla nuca, ha subìto un tentativo di strozzamento.
E' probabile che dormisse là, con altri senzatetto. Nelle vicinanze del cadavere sono stati trovati bracieri e indumenti sporchi che appunto fanno ritenere che quello spazio sudicio fosse un tetto per disperati, poi fuggiti dopo l'omicidio di Hamed o dopo il ritrovamento del cadavere. E' stata una scoperta raggelante quella fatta nel pomeriggio di venerdì 19 ottobre da un papà che aveva portato i figlioletti a giocare nei giardini di via Cluniacensi. Sul posto il pm Saverio Musolino e il medico legale Dino Mario Tancredi, de La Sapienza che già da un primo esame del corpo, notate le pressioni alla gola e le contusioni craniche, ha escluso il decesso naturale. In procura si procede per omicidio volontario, per ora non ci sarebbero sospettati. Gli agenti del locale commissariato per ricostruire le ultime ore di vita della vittima hanno ascoltato barboni e conoscenti della comunità pakistana.
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Il Gazzettino