Dal voto amministrativo di ieri è difficile trarre conclusioni sul governo che si è insediato da pochissimi giorni, ma la maggioranza che lo sostiene tiene e viene...
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Se poi si considerano i successi dei candidati di centrodestra, che probabilmente al secondo turno beneficeranno dell’apporto dell’elettorato grillino, si può sostenere che il vento di destra del 4 marzo soffia ancora, penalizza fortemente il Pd e dà una più precisa identità al M5S.
Il rischio per i 5S resta quello di farsi identificare del tutto con il sovranismo salviniano e di perdere in questo modo quel trasversalismo che tre mesi fa gli ha permesso di pescare in ampie fasce di elettorato.
L’estrema volatilità dell’elettorato trova a Roma una conferma. Nei due municipi dove si è votato, la giunta Raggi riceve una sonora bocciatura. Alla Garbatella vince al primo turno il candidato del centrosinistra mentre a Montesacro il ballottaggio sarà tra centrosinistra e centrodestra.
Se i romani hanno impiegato un paio d’anni per testare la distanza tra promesse e realtà, ancora meno potrebbero metterci gli elettori quando il prossimo anno saranno chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento europeo. Un appuntamento che rappresenterà un test importantissimo per il governo Conte.
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Il Gazzettino