Ha tenuto sua figlia minorenne segregata in casa per tre anni, promessa in sposa a un altro uomo. Oggi il tribunale di Firenze l'ha condannato in primo grado a 13 anni di...
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segregata in casa, un'abitazione popolare alla periferia di Firenze, dal 2013 al 2016.
La vicenda emerse quando la ragazzina riuscì a chiedere aiuto a un coetaneo residente in Sicilia, tramite la chat di un videogioco per smartphone. Nel tentativo di evitare il matrimonio, avrebbe anche iniziato a mangiare senza limiti, nella speranza di ingrassare e di non piacere più al fidanzato che era stato scelto per lei. Nel corso del processo, i legali del 50enne hanno sostenuto l'innocenza del loro assistito, affermando che la ragazzina si sarebbe inventata tutta la vicenda.
La corte di assise di Firenze ha disposto nei confronti del 50enne anche la decadenza dalla responsabilità genitoriale verso la ragazzina e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, da qualunque incarico nella scuole e in qualsiasi altra struttura pubblica o privata frequentata abitualmente da minori. L'uomo è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino