Rigopiano, uno dei gestori: «Se avessimo saputo del rischio valanghe non avremmo investito nell'hotel»

Rigopiano, uno dei gestori: «Se avessimo saputo del rischio valanghe non avremmo investito nell'hotel»
«Sicuramente possiamo dire che se il sito fosse stato indicato come sito a rischio a seguito di quel piano neve, della carta di rischio valanghe che avrebbe dovuto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sicuramente possiamo dire che se il sito fosse stato indicato come sito a rischio a seguito di quel piano neve, della carta di rischio valanghe che avrebbe dovuto realizzare la Regione Abruzzo, l'imprenditore Del Rosso non avrebbe certo investito alcunchè, sia per il rischio valanghe, sia perché l'apertura dell'albergo sarebbe stata compromessa durante il periodo invernale e quindi non ci sarebbero stati i numeri per poter reggere il finanziamento>. Sono le dichiarazioni rilasciate dall'avvocato Liborio Romito subito dopo l'interrogatorio del suo assistito, l'imprenditore Marco Paolo Del Rosso, uno dei titolari dell'hotel Rigopiano spazzato via da una valanga il 18 gennaio scorso, disastro che provocò 29 vittime. Ieri in procura, nell'ultima giornata di interrogatori dei 23 indagati per la tragedia di Rigopiano, è stata la volta dei gestori dell'hotel. Del Rosso nella tragedia ha perso il cugino Roberto, con il quale aveva condiviso quella iniziativa imprenditoriale. «L'ingegnere Del Rosso - ha proseguito l'avvocato - ha chiarito ai magistrati la propria posizione e ribadito la sua estraneità alle accuse che gli vengono contestate. Nel 2005/2006, dopo aver acquistato l'hotel i Del Rosso si rivolsero agli enti preposti per chiedere le licenze edilizie che vennero concesse. Per cui, se all'interno di queste procedure sono state commesse inesattezze le cause vanno ricercate nell'operato degli amministratori e non certo contestate al cittadino che chiese le licenze. A seguito del rilascio di quelle licenze Del Rosso ha ristrutturato e costruito il centro benessere, attenendosi a quelle licenze. C'è stata una conferenza dei servizi, di cui non siamo a conoscenza, e a seguito di questi passaggi burocratici il Comune di Farindola rilasciò le licenze. Non è dunque il cittadino che deve rispondere di eventuali omissioni».

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino