Riciclaggio internazionale, tre arresti e sequestro preventivo per oltre 21 milioni di euro

Riciclaggio internazionale, tre arresti e sequestro preventivo per oltre 21 milioni di euro
Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale, questa l'accusa che ha portato all'esecuzione questa mattina di tre misure di custodia in...

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Associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale, questa l'accusa che ha portato all'esecuzione questa mattina di tre misure di custodia in carcere e un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del valore di oltre 21 milioni di euro, riguardante beni immobili, mobili registrati, disponibilità finanziarie, quote societarie, direttamente e indirettamente riconducibili a sei degli indagati, quale somma oggetto di riciclaggio aggravato dalla transnazionalità.

Le indagini iniziate nel dicembre 2020, hanno ricostruito un meccanismo di riciclaggio aggravato dalla transnazionalità ideato dai due professionisti di Formia e Gaeta di 62 e 46 anni, che nel corso degli anni, ha permesso a svariasti imprenditori italiani di riciclare all’estero ingenti somme, sotto processo per evasione fiscale.

I militari delle Fiamme Gialle hanno accertato che la rete di riciclaggio ideata dai due professionisti, esperti nel settore della consulenza fiscale e finanziaria, coinvolgeva soggetti economici di diversi Stati esteri, tra cui Regno Unito, Bulgaria, Lituania, Polonia e Malta. In questi Paesi venivano aperti rapporti bancari sui quali confluivano i capitali illeciti, che prima erano soggetti a svariati passaggi sui conti correnti riconducibili a società italiane, con il chiaro fine di rendere più complesso, se non impossibile, l’accertamento della provenienza delittuosa dei capitali.

L’ingente provvista illecita (illecito profitto delle frodi fiscali commesse in Italia dai clienti dei professionisti rivestenti il ruolo di capi promotori ed organizzatori del sodalizio criminale) veniva dapprima “stratificata” attraverso il deposito su numerosi conti correnti italiani intestati a diverse società – inesistenti o compiacenti – con la causale “acconto/pagamento fatture”. Contestualmente le somme venivano veicolate su diversi conti correnti esteri ed intestati a svariate società di diritto straniero, con causali inverosimili.

Le attività investigative, oltre a ricostruire il sistema di riciclaggio, ha permesso di raccogliere importanti elementi che fanno ritenere che i due “colletti bianchi” del sud pontino, abbiano, negli anni, costituito il centro nevralgico di un meccanismo di riciclaggio internazionale che mettevano a disposizione di chi ne avesse avuto bisogno.

I due “riciclatori seriali” disponevano di una società londinese di consulenza finanziaria e, tramite questa, fornivano non solo imprese di diritto britannico “pronte all’uso” che assicuravano l’apertura di conti correnti in Europa, ma anche un servizio che garantiva l’assoluto anonimato, individuando, all’occorrenza, soggetti prestanome cui intestare le varie entità giuridiche e/o i conti bancari. 

Questa mattina i Finanzieri del Gruppo di Formia, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Napoli Nord, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di sei soggetti, indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale. 

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Il Gazzettino