OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Cambia la mappa dei colori e da domani, lunedì 19 aprile, la maggior parte dell’Italia si tinge di arancione. L’incidenza dei contagi di Covid nel nostro Paese resta stabile, ma l’andamento registra una lenta flessione. Secondo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, l’Rt nazionale è sceso a 0,85, dallo 0,92 di giorni fa. L’incidenza è di 182 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, il tasso di occupazione delle terapie intensive è del 39%, ancora sopra la soglia d’allarme del 30% ma in lieve diminuzione. E dunque: la Campania guadagna nuovi spazi di libertà, passando dal rosso all’arancione, solo Sardegna, Puglia e Valle d’Aosta restano in rosso.
RIAPERTURE IN TRENTINO
Le zone gialle continuano a essere sospese, ma saranno riattivate dal 26 aprile. E i numeri sulla scrivania dei tecnici dicono che, in base all’attuale normativa, undici Regioni hanno i requisiti per passare in giallo: Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna. Nel frattempo da domani tornano in zona arancione anche le province di Firenze e Prato, che erano rimaste rosse la settimana scorsa: non si è verificato un netto calo dei contagi, ma in ogni caso mostrano un rallentamento così come si alleggerisce la pressione sugli ospedali. Mentre il Trentino anticipa la ripartenza: da lunedì 19 aprile bar e ristoranti potranno offrire i propri servizi di ristorazione, negli spazi all’aperto, fino alle ore 18. «E’ un segnale di speranza per il futuro nei confronti di una categoria fra le più colpite dagli effetti economici causati dalla pandemia», spiegano il presidente della provincia, Maurizio Fugatti e l’assessore al commercio e turismo, Roberto Failoni. La fuga in avanti trova supporto giuridico nella legge provinciale 3 del 2020, mai impugnata dal governo nazionale, che prevedeva, in caso di una situazione epidemiologica in attenuazione, di poter riaprire determinate attività. «I dati di oggi lo consentono - assicura Fugatti - Abbiamo un Rt in continuo calo, pari a 0,69, e un’incidenza che si attesta a 120 casi ogni 100 mila abitanti».
LE REGOLE
Per Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta invece continuano i sacrifici. Restano in zona rossa, dove ci si può muovere solo per motivi di lavoro, salute, necessità e sempre con l’autocertificazione. Consentito rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione. Bar e ristoranti sono chiusi, permesso il servizio a domicilio e l’asporto (fino alle 18 per i bar). Vietate le visite a parenti e amici, a eccezione dell’aiuto a persone non autosufficienti. Chiusi cinema, teatri, palestre, piscine, centri sportivi. Via libera all’attività motoria vicino casa e sportiva nel comune, da soli e all’aperto. Chiusi i negozi – anche parrucchieri, barbieri, centri estetici – tranne servizi essenziali. In zona arancione norme meno stringenti. Ci si può spostare all’interno del proprio Comune tra le 5 e le 22, altrimenti solo per lavoro, studio, salute, necessità. Saracinesche abbassate per bar e ristoranti, sì al servizio a domicilio e asporto.
Italia verso la riapertura ma coprifuoco resta, cosa succede nel resto dell'Europa?
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino