Renzi: staremo all'opposizione, ci farà bene

Renzi: staremo all'opposizione, ci farà bene
«La situazione politica è chiara: il Pd starà all'opposizione. E stando all'opposizione potrà dare un aiuto al Paese portando un clima di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La situazione politica è chiara: il Pd starà all'opposizione. E stando all'opposizione potrà dare un aiuto al Paese portando un clima di civiltà e rispetto del Governo che nei nostri confronti purtroppo non c'è stato. L'opposizione si può fare bene e può farci bene, molto bene. Chi ha vinto le elezioni si metterà d'accordo, prima o poi: del resto Cinque Stelle e Centrodestra stanno facendo accordi in tutti i passaggi istituzionali». Così Matteo Renzi nell'e-news.


«Quando eravamo al Governo noi, questa fase delicata della democrazia parlamentare si chiamava "accaparramento di poltrone". Ora che c'è un accordo che va da Berlusconi a Di Maio, passando per Salvini, per i centristi, per la Meloni (cinque forze, un nuovo pentapartito) si chiama "rappresentanza istituzionale". Quelli che quando c'eravamo noi gridavano nei talk contro gli inciuci, oggi vanno in tv a spiegare la necessità degli accordi che smentivano con forza prima delle elezioni. Guardiamo il positivo, amici. Il vocabolario della politica migliora: si passa dagli insulti ai toni istituzionali. E nelle aule del Parlamento il clima è molto più tranquillo», ha scritto ancora l'ex premier.

Convocare i gruppi Pd di Camera e Senato prima delle consultazioni. Lo ha chiesto Dario Franceschini, a quanto si apprende, prendendo la parola questa mattina nell'assemblea del gruppo Pd alla Camera. Con un intervento al quale ha replicato Lorenzo Guerini: c'è la linea della direzione, i gruppi Dem si riuniscano dopo il Quirinale. Il ministro Franceschini, nel prendere la parola, ha sottolineato che in questa fase il Pd è stato troppo silente: va bene richiamare la linea della direzione sul partito all'opposizione - è il senso del ragionamento - ma intanto c'è stata
un' evoluzione della situazione e dunque è giusto tornare a discutere nei gruppi prima che la delegazione Dem salga al Colle per le consultazioni. Alle parole di Franceschini ha replicato Guerini, secondo il quale alle consultazioni è giusto che il Pd porti la linea definita nella direzione del partito. Una riunione dei gruppi, per ulteriori valutazioni, è più opportuno che venga convocata - avrebbe detto Guerini - dopo le consultazioni.

Resta ferma la linea dell'opposizione ma dire opposizione non basta: bisogna presentarsi al Quirinale indicando qual è l'agenda del Pd, che si caratterizzi in particolare sui temi del sociale. È il ragionamento che, a quanto si apprende, il ministro Andrea Orlando ha fatto questa mattina prendendo la parola nell'assemblea dei deputati Pd. Orlando, come Franceschini, si è detto convinto che serva un'assemblea congiunta dei gruppi di Camera e Senato per un confronto sull'agenda che la delegazione Dem porterà al Colle. Un'assemblea da tenersi dunque prima dell'inizio delle consultazioni. 


«Convocheremo prima i gruppi parlamentari e poi la direzione nazionale subito dopo le consultazioni al Quirinale così da poter valutare tutti insieme la situazione politica», ha annunciato il reggente del Pd, Maurizio Martina.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino