«L'Italicum non si discute, dà la certezza a chi arriva primo di governare. È una legge molto semplice che dice che chi vince le elezioni può...
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«Rispetto alle modalità con cui i 100 saranno indicati al Senato, è già concluso l'accordo, confermato ai gruppi Pd in assemblea: se la riforma sarà approvata come penso e credo, lasceremo al parlamento, subito dopo, le modalità della designazione di questi 100» per il Senato.
E poi: «C'è un governo in Italia che sta realizzando alcune riforme ferme da anni. Che il massimo della discussione sia la modalità di designazione dei parlamentari, un dibattito interno e autoreferenziale della classe politica, mi lascia perplesso: se a la discussione interna del principale partito deve essere le modalità, capisco le ansie, ma mi sembra riduttivo» invece di affrontare il «vero dibattito della sinistra nel mondo tra libertà e uguaglianza».
«Nessuno che sostiene la forza della politica può votare contro: è la più grande riforma di riduzione del costo della politica.
«Abbiamo offerto ai cittadini la possibilità di essere arbitri del proprio futuro, loro decideranno. Sono convinto che lo faranno come dicono loro non come viene suggerito da un capo di un partito o l'altro», ha commentato le divisioni tra le forze politiche anche interne. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino