Reddito di cittadinanza speso per comprare droga Il giudice blocca la carta

Reddito di cittadinanza speso per comprare droga Il giudice blocca la carta
ROMA Spende il reddito di cittadinanza in droga, e il giudice gli revoca il beneficio. Non è servito a nulla l'escamotage disperato di una commerciante del Pigneto,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROMA Spende il reddito di cittadinanza in droga, e il giudice gli revoca il beneficio. Non è servito a nulla l'escamotage disperato di una commerciante del Pigneto, quartiere trend di Roma, che ha deciso di sottrarre al figlio, trentenne con problemi di dipendenza, la card del reddito di cittadinanza. La donna gli restituiva il denaro un po' alla volta, con paghette giornaliere, nella speranza di limitare le grandi abbuffate di stupefacenti. Lui, legittimo destinatario del reddito, per riavere l'intera somma - circa 500 euro - in un'unica trance, ha aggredito e picchiato per strada la madre. Una volta arrestato per estorsione da una volante di passaggio, ha pure rivendicato le sue ragioni: «I soldi sono miei. Semmai è lei che ha rubato».


LA DECISIONE
Il caso è del 2 settembre, e ha per protagonista una mamma sfiancata dal tentativo di salvare il figlio. Il giudice del tribunale di Roma lo ha risolto così: poche settimane dopo l'arresto ha dato disposizione di sospendere l'erogazione del reddito di cittadinanza per il giovane, succube di droghe e psicofarmaci. Il dispositivo, poche righe chiuse con una postilla: «Il giudice sospende l'erogazione del reddito in favore del prevenuto. E manda alla cancelleria per la comunicazione del presente provvedimento all'Inps per gli adempimenti del caso». Firmato, il gip Pier Luigi Balestrieri. Niente più reddito da spendere in stupefacenti, niente più armi per taglieggiare la madre. Caso chiuso. La donna, proprietaria di una profumeria, aveva deciso di denunciare dopo l'ennesima aggressione.
LA DENUNCIA

Il figlio si presenta in negozio pretendendo 500 euro: «Dammi i soldi. Tutti e subito». La madre tenta di tenerlo calmo, mentre lui la minaccia di morte e riempie una busta di profumi. «In cassa ho solo pochi euro - dice la donna - Se stai tranquillo e aspetti la chiusura cercherò qualcuno che me li presti». Spera che cambi idea e si allontani. Il ragazzo, invece, la prende in parola e l'attende oltre l'orario di chiusura e con la saracinesca sbarrata. Appena lei esce, l'aggressione. Un passante interviene e chiama la polizia. Le medicazioni in ospedale, la denuncia e l'arresto del figlio. «Mio figlio - scriverà la donna in querela - oggi ha iniziato a urlare contro di me pretendendo 500 euro del reddito di cittadinanza. Preciso che sono io in possesso della tessera di mio figlio in quanto sono io che faccio la spesa per lui e gli consegno parte di questa somma per le sue necessità». E ancora: «Lui fa uso di sostanze stupefacenti, alcol e benzodiazepine e per tale motivo gestisco io le somme. Quotidianamente gli do denaro, dai 20 ai 30 euro, all'occorrenza, a causa delle sue continue minacce». Il giovane viene arrestato per estorsione, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale. Per allontanare gli agenti intervenuti aveva tirato fuori uno spray al peperoncino. Il giudice però non predispone il carcere e firma, in alternativa, la misura del divieto di avvicinamento alla madre e l'obbligo di presentarsi una volta al giorno nella caserma vicino casa. Un obbligo che l'uomo non ha rispettato. Le ultime novità: un'ordinanza di aggravamento delle misure e arresti domiciliari, anche se l'indagato è irreperibile. «Riteneva che i 500 euro gli spettassero - ha dichiarato l'avvocato Mauro Marconi che assiste il trentenne - La situazione è difficile». A giorni ci sarà il giudizio abbreviato. Il giudice, comunque, nelle premesse del provvedimento ha ricordato che «la legge prevede la sospensione del beneficio del reddito in caso di condanna, ma anche in caso di misura cautelare personale, indipendentemente dal titolo di reato in cui si procede».

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino