Rapina choc a Tivoli, sorprende i ladri a casa: gettata giù per le scale. Tre uomini in fuga su un'auto nera

Vittima la figlia del padrone di casa che si è trovata faccia a faccia con i banditi dopo essere accorsa dall'appartamento vicino, attirata dal rumore

Rapina choc a Tivoli, sorprende i ladri a casa: gettata giù per le scale. Tre uomini in fuga su un'auto nera
I ladri in fuga, una volta sorpresi da una donna a scassinare la cassaforte, l'hanno travolta e buttata giù per le scale. È così che il furto messo a...

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I ladri in fuga, una volta sorpresi da una donna a scassinare la cassaforte, l'hanno travolta e buttata giù per le scale. È così che il furto messo a segno l'altra sera nell'abitazione di un pensionato di Tivoli è diventato una rapina. Vittima la figlia del padrone di casa che si è trovata faccia a faccia con i banditi dopo essere accorsa dall'appartamento vicino, attirata dal rumore. Per la 50enne ha riportato la frattura di un piede. È successo intorno alle 20.30 di domenica in un caseggiato di via dei Pini. La donna ha aperto la porta e li ha colti sul fatto: con un frullino avevano appena sventrato un armadietto blindato. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Tivoli. Secondo una prima ricostruzione sarebbero entrati in azione in tre, con volti travisati, cappellini calati in testa e guanti. Il tutto praticamente all'ora di cena. Nella casa del pensionato non c'era nessuno e il sospetto, visto che non sono state trovate effrazioni alla porta, è che siano arrivati persino con una copia delle chiavi. Obiettivo: aprire la cassaforte a combinazione in una stanza da letto. Secondo un piano preciso hanno usato una smerigliatrice per scassinarla.

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I RUMORI

Sarebbe stato proprio il rumore del frullino ad attirare l'attenzione della donna che ha così deciso di controllare l'appartamento del padre. I tre avrebbero fatto in tempo, prima di lanciarsi nelle fuga, ad arraffare soldi e oro per un valore complessivo di cinquemila euro. La donna, forse, istintivamente ha cercato di bloccarne uno, ma da quella corsa è stata violentemente trascinata per le scale. In corso le indagini degli investigatori dell'Arma che, dopo i primi sopralluoghi e rilievi sul posto, sono al lavoro per rintracciare tutte le immagini a disposizione che possano essere state registrate. Al vaglio anche alcune testimonianze che parlano di tre uomini in fuga visti salire su un'auto nera. Proprio grazie a un'indagine certosina basata su un incrocio di immagini di videosorveglianza, tabulati telefonici e dati Gps i carabinieri della compagna di Tivoli 10 giorni fa hanno chiuso una importante "caccia al ladro" con la notifica della misura cautelare agli arresti domiciliari per quattro sessantenni: sono accusati di aver messo a segno il furto di un sofisticato robot destinato all'ospedale San Camillo di Roma per la chirurgia mini-invasiva da un milione e 800 mila euro. Era stato trafugato un anno fa su commissione, secondo una delle piste seguite - con tutto il camion in cui era custodito in un deposito di zona dopo l'arrivo da Milano e a poche ore dalla consegna da effettuare nel nosocomio romano. Un furto milionario su cui pesa l'ombra dello spionaggio industriale. Un colpo, insomma, finalizzato a studiare e replicare il sofisticato robot, progettato con tecnologia d'avanguardia per assistere i chirurghi in interventi mini-invasivi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino