La Rai a Milano? «E' patrimonio di Roma»: il caso arriva in Parlamento

La Rai a Milano? «E' patrimonio di Roma»: il caso arriva in Parlamento
Nel mondo politico, non solo capitolino, la notizia dello spostamento su Milano di risorse della Rai per una nuova sede al Portello di dimensioni doppie rispetto a quanto stimato...

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Nel mondo politico, non solo capitolino, la notizia dello spostamento su Milano di risorse della Rai per una nuova sede al Portello di dimensioni doppie rispetto a quanto stimato in un primo tempo mentre resta al palo il risanamento di alcune sedi romane, continua a suscitare stupore e preoccupazione. Il livello d'allarme è alto e condiviso in tutti gli schieramenti, dai dem, ai radicali, a Forza Italia a Fratelli d'Italia. E il deputato del Pd Roberto Morassut ha annunciato di voler portare il caso alla Camera per fare chiarezza attraverso l'esame di una interpellanza parlamentare.


«La decisione del Cda Rai di investire in un nuovo centro di produzione a Milano merita di essere spiegata meglio - esordisce Morassut - In primo luogo perché essa è assunta da un Consiglio di amministrazione in scadenza che ben difficilmente può apparire in condizione di varare provvedimenti strategici. In secondo luogo perché non si comprende il disegno generale nel quale si inserisce questa decisione». Secondo Morassut: «Nulla vieta che l'azienda provveda ad un adeguamento di sede, altra cosa sarebbe spostare il cuore della produzione da Roma a Milano. Tale decisione risulterebbe assurda e ostile agli interessi della Capitale ma anche autolesionista per la Rai perché Roma è notoriamente la capitale dell'industria di settore e sta vivendo un rilancio di sistema di tutto il comparto cine-audio visivo anche grazie al Polo di Cinecitta-Istituto Luce. La Rai può peraltro, da anni, investire anche sull'ampliamento di Saxa Rubra ma non l'ha mai fatto».

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IL LEGAME STORICO
Molto netta anche la dichiarazione di Antonio Tajani, eurodeputato e coordinatore unico di Forza Italia: «Il legame tra Roma e la Rai è indissolubile. Ridurre la produzione nella Capitale sarebbe un grave errore che danneggerebbe le imprese che operano nel settore. Altro è voler rinnovare la sede di Milano per incrementare la produzione nazionale e la qualità tecnologica. Ma, ripeto, un rafforzamento di Milano non può essere fatto a danno di Roma».
Sempre per Forza Italia anche il senatore Maurizio Gasparri tiene a piantare un paletto. «La vicenda mi permette di raccontare un aneddoto - dice Gasparri al telefono - Avendo fatto il ministro delle Comunicazioni mi è capitato più volte di ricevere sollecitazioni da parte dei dipendenti romani della Rai preoccupati per scelte dell'azienda che potessero favorire le sedi di Torino (dove peraltro la Rai è nata), Milano o Napoli. Scherzando me la cavavo dicendo che la Rai a Roma ha ben due cavalli di razza, uno in viale Mazzini e l'altro, meno noto, a Saxa Rubra, e dunque che per le altre sedi non c'è altra possibilità che disporre di ronzini. Ma battute a parte è evidente che un'azienda così importante deve fare investimenti ovunque sia necessario ma non a scapito del ruolo centrale di Roma».


Questione chiara anche per il coordinatore regionale del Lazio di Fratelli d'Italia, Paolo Trancassini: «Non vorremmo che la decisione del Cda Rai di un nuovo centro di produzione a Milano-Portello possa andare a discapito della storica sede capitolina del servizio pubblico a Saxa Rubra - sottolinea - In questi anni Roma ha già perso troppi asset e aziende importanti, per colpa del l'inadeguatezza dell'amministrazione Cinquestelle e della distrazione del governo nazionale. Da tempo ribadiamo un concetto: Roma è la Capitale d'Italia e così come avviene ovunque deve essere la locomotiva della Nazione. Roma deve attrarre non essere spogliata». Interviene il deputato romano di +Europa-Radicali Italiani Riccardo Magi: «La Rai, nel suo stesso interesse, non può allentare il legame storico e il radicamento che la lega a Roma - spiega Magi - Ma questa storia, al di là della sua portata, deve suonare come l'ennesimo campanello d'allarme sul declino della città che negli ultimi anni ha perso aziende importanti anche nel settore culturale come Sky. Il tema dell'attrattività di Roma deve essere centrale nell'agenda del prossimo sindaco».

 

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Il Gazzettino