Quindicenne picchiato e sequestrato da quattro coetanei a Varese: prima condanna per tortura

Quindicenne picchiato e sequestrato da quattro coetanei: prima condanna per tortura
Prima sentenza di condanna in Italia per il reato di tortura quella emessa oggi dal Tribunale per i minorenni di Milano, nei confronti dei quattro quindicenni accusati di aver...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Prima sentenza di condanna in Italia per il reato di tortura quella emessa oggi dal Tribunale per i minorenni di Milano, nei confronti dei quattro quindicenni accusati di aver segregato e picchiato un coetaneo in un garage di Varese. Lo ha confermato il procuratore del Tribunale per i minorenni Ciro Cascone.


Quindicenne torturato, 4 minori in cella. La frase choc: «Ti diamo fuoco»
Ragazzo rapito e torturato, indagati quattro studenti delle medie

Quattro anni e sei mesi al capo-banda e quattro anni ad altri tre della stessa banda: sono le condanne inflitte oggi in abbreviato dal Tribunale per i Minorenni di Milano a quattro quindicenni accusati di aver segregato, picchiato e torturato un loro coetaneo, in un garage di Varese lo scorso novembre. Una condanna destinata a fare storia in Italia perché si tratta della prima sentenza per il reato di tortura, come ha confermato il procuratore del Tribunale per i minorenni Ciro Cascone. La condanna più alta è stata inflitta dal giudice al minore ritenuto la mente del sequestro e del pestaggio del quindicenne, legato e picchiato con un bastone di ferro in un un box di Varese. A quanto è emerso era pronto a lasciare l'Italia con la madre prima di essere arrestato. L'accusa aveva chiesto condanne per un totale di 21 anni di carcere, sostenendo che tutti e quattro i giovani imputati non abbiano mostrato segni di ravvedimento ed empatia con la vittima. Le difese avevano chiesto per i giovanissimi la messa in prova a cui la Procura minorile si è opposta, posizione sposata anche dal giudice.


La seconda, ha aggiunto Cascone, «riguarda i fatti avvenuti in provincia di Taranto», ovvero i sei minorenni accusati, in concorso con altri due maggiorenni, «indiziati dei delitti di tortura aggravata, danneggiamento aggravato, violazione di domicilio e sequestro di persona», nei confronti di un uomo di 66 anni «individuato quale bersaglio per le sue condizioni di minorata difesa, in quanto solo ed affetto da disturbi psichici», e poi poi deceduto in ospedale. 

Manduria, pensionato ucciso da baby gang: «Antonio morto anche per le vessazioni»

LA VITTIMA

«Soddisfazione per la condanna equa e avvenuta in tempi brevi, una particolare attenzione al caso, come era giusto». E' il commento dell'avvocato Augusto Basilico, legale del quindicenne segregato e picchiato in un box si Varese nel novembre 2018, a seguito della sentenza di condanna dei suoi quattro aguzzini, tutti coetanei, emessa oggi dal Tribunale per i minorenni di Milano, la prima in Italia per il reato di tortura. Il giovanissimo, vittima per ore di pestaggio e sevizie, ha riferito il legale, «sta meglio, ma rivivere la vicenda con il processo, seppur a distanza, lo ha turbato». Poi ha concluso, «ora si vedrà quando torneranno liberi, speriamo che per allora avranno maturato il pentimento e non ci siano più contatti con il mio assistito».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino