«Quello che guadagno in Italia in un giorno, in Albania mi ci vuole un mese», la confessione dello spacciatore

«Quello che guadagno in Italia in un giorno, in Albania mi ci vuole un mese», la confessione dello spacciatore
VALFABBRICA - Non si ferma il contrasto allo spaccio di stupefacenti messo in atto dai militari della Stazione Carabinieri di Valfabbrica. Sono bastati pochi giorni di pedinamento...

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VALFABBRICA - Non si ferma il contrasto allo spaccio di stupefacenti messo in atto dai militari della Stazione Carabinieri di Valfabbrica. Sono bastati pochi giorni di pedinamento a soggetti acquirenti del piccolo Comune per mettere le mani su un altro spacciatore, è il terzo arresto in poco più di un mese che i militari riescono a mettere a segno. Pensavano che bastasse spostarsi in altre zone per farla franca, evidentemente non avevano fatto i conti con la caparbietà dei Carabinieri, che hanno messo in campo tutte le loro risorse per cercare di bloccare o quantomeno di frenare il consumo della pericolosa sostanza. L’arrestato è un ragazzo extracomunitario giunto da pochi giorni in Italia. Questi, aveva appena trovato un alloggio ed aveva iniziato ad incontrare i suoi clienti nei pressi del proprio immobile. Una dose in cambio di 60 euro, era questo il prezzo di acquisto che oramai tutti conoscevano. Nessuno sconto, il prezzo era uguale per tutti. Il ragazzo è stato sorpreso dagli uomini della Stazione di Valfabbrica nell’attimo in cui stava cedendo la dose al suo “acquirente”. Immediatamente bloccato, l’extracomunitario ammetteva immediatamente le proprie responsabilità e sul perché lo facesse lo stesso replicava “ quello che guadagno in Italia in un giorno, in Albania mi ci vuole un mese”; quanto dichiarato rispondeva sicuramente a verità visto che in tasca aveva la somma contante di Euro 1000, circa, in banconote di vario taglio frutto dello spaccio. L’arrestato veniva quindi condotto in Tribunale per la convalida e successivamente associato al carcere Capanne a  Perugia con l’accusa di spaccio di stupefacenti. I militari di Valfabbrica hanno accertato che, le persone risultate acquirenti, avevano un’età varia dai 17 ai 55 anni; si tratta di liberi professionisti, operai, studenti, di entrambi i sessi, tutti con il “maledetto” vizio.
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Il Gazzettino