Pullman nella scarpata, falsificati i documenti della revisione

Pullman nella scarpata, falsificati i documenti della revisione
​Due dipendenti della motorizzazione civile di Napoli avrebbero falsificato i documenti attestanti la revisione del bus precipitato dal viadotto Acqualonga...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
​Due dipendenti della motorizzazione civile di Napoli avrebbero falsificato i documenti attestanti la revisione del bus precipitato dal viadotto Acqualonga dell'autostrada A16 il 28 luglio del 2013, provocando la morte di 40 persone. Lo rende noto un articolo pubblicato oggi dal quotidiano «Il Mattino». Secondo gli attestati, infatti, la revisione era stata effettuata regolarmente il 26 marzo del 2013, cioè circa quattro mesi prima della tragedia. Invece, secondo la Procura di Avellino, che sull'accaduto stanno indagando, le carte sono state falsificate (sarebbero state compilate dopo quella data) e la revisione mai eseguita.




A modificare i documenti di revisione sarebbero stati un uomo e una donna, adesso indagati per falso in atto pubblico: si tratta - riporta il quotidiano napoletano - del funzionario tecnico della Motorizzazione Civile di Napoli Vittorio Saulino, di 56 anni, di San Giorgio a Cremano (Napoli), e dell'assistente amministrativa Antonietta Ceriola, 63 anni di Giffoni Sei Casali (Salerno).







Secondo quanto emerse dall'esame probatorio il mezzo affrontò senza freni un lungo tratto in discesa dell'A16 e all'altezza di Monteforte Irpino e dopo avere infranto le barriere di protezione precipitò nella scarpata. I due dipendenti della Motorizzazione civile di Napoli si vanno ad aggiungere agli altri indagati: il titolare della ditta proprietaria del bus e cinque dirigenti della Società Autostrade, tutti accusati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino