Dal pozzo dell'orrore i resti della 15enne scomparsa: uccisa e sepolta

Mossamet Cameyi
PORTO RECANATI - «All'esito dei primi accertamenti effettuati dal medico legale Adriano Tagliabracci all'istituto di medicina legale dell'Università di...

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PORTO RECANATI - «All'esito dei primi accertamenti effettuati dal medico legale Adriano Tagliabracci all'istituto di medicina legale dell'Università di Ancona, si può ragionevolmente affermare che i resti ossei rinvenuti nei pressi dell'Hotel House di Porto Recanati appartengono alla minore Mossamet Cameyi». La 15enne bengalese scomparve ad Ancona il 29 maggio 2010. Il corpo è stato rinvenuto in una sorta di pozzo.


È quanto afferma in una nota il procuratore capo Giovanni Giorgio. L'ipotesi è che la ragazzina, una volta giunta da Ancona alla stazione ferroviaria di Porto Recanati, si sia recata all'Hotel House, dove poco tempo dopo è stata uccisa e sotterrata nei pressi dell'immobile. «Si invita chiunque possa fornire notizie - prosegue il procuratore - a recarsi presso la sede delle questure di Ancona e Macerata e presso altri uffici di polizia giudiziaria o presso la sede della Procura di Macerata. Ciò al fine di consentire e di raccogliere elementi utili per lo svolgimento di indagini apparentemente non agevoli, atteso il lungo tempo decorso dal momento della scomparsa della minore».

La ricostruzione. Secondo i magistrati maceratesi, guidati dal Procuratore Giovanni Giorgio, «può ragionevolmente ipotizzarsi che la ragazza, una volta giunta da Ancona presso la stazione ferroviaria di Porto Recanati, si sia recata verso l'Hotel House, sì da essere poco tempo dopo uccisa e sotterrata nei pressi dell'immobile». Gli accertamenti medico legali sui resti ossei sono stati eseguiti dal prof. Adriano Tagliabracci all'istituto di medicina legale di Ancona. Gli inquirenti invitano chi abbia notizie sulla ragazzina a recarsi in Questura ad Ancona o Macerata, o presso uffici di polizia giudiziaria o alla Procura di Macerata. «Ciò - sottolinea la Procura - al fine di consentire di raccogliere elementi utili per lo svolgimento delle indagini apparentemente non agevoli, atteso il lungo tempo trascorso dal momento della scomparsa della minore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino