Per vendicare alcuni dissapori familiari incaricò un killer minorenne di sparare al marito: il giovane, pistola in pugno, entrò in azione lo scorso 9 agosto, in un pub di...
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La donna, secondo quanto riferisce il Mattino, aveva portato con sé il figlio di 8 anni quando si è recata al quartiere Penniniello di Torre Annunziata per assoldare il killer peril marito, Vincenzo Tufano, 41 anni. La rivelazione choc emerge dalla relazione dello psicologo che ha ascoltato il minore, subito dopo l’aggressione. «Mamma mi ha portato due o tre volte con sé al Penniniello per parlare con quel ragazzo. Io però rimanevo in macchina e non sentivo cosa si dicessero. Parlavano per pochi minuti. Poi andavamo via».
Le stesse dichiarazioni le ha rese un nipote minore della donna. Anche lui - ha confidato allo psicologo - di essersi recato nel malfamato quartiere torrese in compagnia di Lucia.
A rendere ancora più inquietante il giallo, poi, è la rivelazione di un conoscente della coppia. Una settimana dopo l’agguato consumato ai danni di Vincenzo Tufano, nella notte tra il 9 e il 10 agosto scorso, un uomo ha confessato al suo amico scampato alla morte che Lucia gli aveva chiesto di fargli da intermediario per l’acquisto di una pistola.
Di fronte alla richiesta, si è tirato indietro e non ha voluto neanche sapere a cosa le dovesse servire l’arma. A questo punto Tufano ha iniziato ad avere dei grossi sospetti sul fatto che, dietro al piano di vederlo morto, poteva esserci sua moglie.
Inizialmente il tentativo di omicidio era sembrato un agguato di camorra, invece le indagini dei carabinieri hanno rivelato che dietro il tentativo di uccidere l'uomo c'era la moglie. Tufano venne aggredito da un individuo che indossava un casco integrale, e che sparò due colpi mancando però il bersaglio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino