La Regina sotto accusa per i post contro Israele. Bufera Pd e lui si scusa: «Era solo satira»

Il Nazareno prende le distanze. Ma fioccano le accuse da destra. Critica anche Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma

Nella foto, Raffaele La Regina
Nuovi guai in casa Pd. Al centro delle critiche, Raffaele La Regina, candidato under 35 al collegio plurinominale della Basilicata. Il Giornale, in un articolo di oggi ha...

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Nuovi guai in casa Pd. Al centro delle critiche, Raffaele La Regina, candidato under 35 al collegio plurinominale della Basilicata. Il Giornale, in un articolo di oggi ha riportato alcune esternazioni in cui il giovane candidato ed ex assistente del ministro del Sud Beppe Provenzano avrebbe messo in discussione l'esistenza dello Stato d'Israele. Si tratta di un post satirico risalente al 2020 e di un tweet polemico del 2017, quando il presidente americano Donald Trump riconobbe Gerusalemme capitale di Israele.

«Il Giornale di oggi - controbatte La Regina - mi accusa di negare l'esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma - sottolinea il potentino - di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere».

Prende le distanze il Nazareno che ricorda che «La posizione del PD su Israele è nota» e che «i due tweet e il meme di Raffaele La Regina, sono risalenti a quando non era candidato del Pd e non rappresentava il PD, non rispecchiano in alcun modo il lavoro e le prese di posizione del Partito di  questi anni, schierato a difesa del diritto a esistere dello Stato di Israele, della sua sicurezza e del percorso di pace».

Agli attacchi di Fratelli d'Italia, in rotta contro La Regina, risponde senza mezzi termini la vicepresidente del Parlamento Ue Pina Picerno che critica il tentativo di « jewish- washing» di Giorgia Meloni:«Difendere la fiamma nel simbolo che verga la tomba di Mussolini, attaccare la vita privata della senatrice Segre, vestirsi da "Ss" a carnevale come ha fatto Augusto Bignami, braccio destro di Giorgia Meloni, dare premi a gruppi neofascisti a nome della Fondazione An e candidare personaggi con posizioni equivoche significa essere nemici di Israele e della sua radice fondativa».

A criticare il giovane candidato dem è però anche presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che su Twitter ha commentato l'articolo del Giornale dedicato a La Regina,
«Candidare i giovani in Parlamento è una scelta di valore, soprattutto se i candidati portano valore e idee innovative. Se bisogna leggere tesi di odio che negano il diritto d'Israele ad esistere allora abbiamo un grande problema».

 

 

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Il Gazzettino