Travolge una ragazza e scappa a Milano: inseguito e bloccato da un automobilista

Travolge una ragazza e scappa a Milano, ma viene inseguito e bloccato da un automobilista
Ha visto una ragazza travolta da un'auto, davanti a lui, e dopo alcuni momenti la vettura investitrice allontanarsi. E invece di attaccarsi semplicemente al telefono per...

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Ha visto una ragazza travolta da un'auto, davanti a lui, e dopo alcuni momenti la vettura investitrice allontanarsi. E invece di attaccarsi semplicemente al telefono per chiamare i soccorsi, o peggio, non fare nulla e proseguire, un automobilista, ieri sera, a Milano, ha tallonato il pirata facendogli i fari e suonando il clacson all'impazzata fino a quando questi non ha desistito dalla sua fuga.


La giovane, A.C., una ragazza di 22 anni, pur avendo riportato delle fratture, se la caverà. Il suo investitore, D.V., di 43 anni, è invece stato denunciato in stato di libertà per omissione di soccorso. Secondo quanto si è appreso l'investimento è avvenuto alle 22.15 in corso Lodi all'angolo con piazzale delle Medaglie d'Oro, in pieno centro cittadino, in una zona piena di locali. La ragazza ha attraversato la strada ed è stata «presa in pieno dalla macchina, una Ford Fiesta - racconta Gabriele - L'ho vista saltare per aria come una bambola e mi ricordo che in quel momento ho pensato che sarebbe morta dopo un colpo così, sono felice di sapere che non è in pericolo». E in quei lunghi secondi, tra lo choc per quello che a cui si ha assistito e l'istinto a proteggersi, perché non si sa mai chi c'è in un'auto guidata da un uomo che scappa - Gabriele, che ha 39 anni e lavora per un'azienda che si occupa di ristorazione collettiva, ha fatto la scelta giusta.


«Ho visto la macchina, davanti a me rallentare per un pò e poi allontanarsi sempre più speditamente - dice raggiunto telefonicamente - mentre alcuni passanti stavano andando a soccorrerla e chiamando con il telefonino. È stato istintivo: ho cominciato a inseguirla con il mio furgoncino facendo i fari e suonando il clacson. Dopo un pò, saranno stati 500 metri, l'auto si è fermata, in piazza Buozzi. Sono sceso e quando l'ho visto gli ho detto 'Ma che fai?! Devi tornare indietrò. Lui era agitato, cercava di parlare con la fidanzata al telefono. E alla fine l'ho convinto a rientrare sul luogo dell'incidente, dove nel frattempo era arrivata la Polizia Locale che lo ha subito identificato». Gabriele si sente anche di lanciare un monito: «Io non sono un eroe, ma non dobbiamo mai lasciar perdere se vediamo un'ingiustizia, dobbiamo intervenire. Certo, per quanto possibile, senza mettere a repentaglio la vita nostra o di altri».
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Il Gazzettino