Omicidio questa notte in un pub della città adriatica: Antonio Bevilacqua, classe 1996, rom con piccoli precedenti, è stato ucciso a colpi di fucile all'interno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I fatti sono avvenuti attorno alle 2.50. L'assassino, con il volto completamente coperto, è entrato nel risto-pub Birra Mi di Via Verrotti e ha aperto il fuoco con un fucile. La vittima, colpita al viso, è morta sul colpo. Al momento dell'omicidio nel locale c'erano quattro o cinque persone, già ascoltate dai Carabinieri. Il killer, riferiscono i testimoni, è arrivato e si è allontanato a piedi.
L'area - nella zona ci sono diverse attività commerciali - è ben coperta dalle videocamere di sorveglianza e gli investigatori hanno già acquisito i filmati. «Non sappiamo niente», dice ai cronisti la madre del giovane, arrivata in lacrime davanti al locale.
«Stavo spillando la birra, quando ho sentito un botto. Ho alzato la testa, Antonio era caduto a terra e mi sono trovato davanti una persona con un fucile. Mi sono subito abbassato. L'assassino ha agito a sangue freddo, con estrema calma». È la testimonianza del proprietario del risto-pub di Montesilvano in cui nella notte è stato ucciso il 21enne Antonio Bevilacqua, residente in città. «In quel momento Antonio, che era qui da solo, stava parlando con me, vicino al bancone.
È stato tutto rapidissimo - aggiunge - subito dopo il killer è andato via con la stessa calma. Conoscevo Antonio, era un ragazzo di 20 anni, un bravo ragazzo. Non veniva qui spesso». «Da come mi ha raccontato la madre - aggiunge il titolare del pub - era venuto a comprare le sigarette alla tabaccheria qui accanto, poi è entrato in una sala slot dove ha preso una birra da asporto. Stava bevendo qui fuori, quando dalla vetrina ha visto delle persone che conosceva ed è entrato a salutarle. Era nel mio locale da un'oretta quando è entrato l'assassino».
Prima dell'omicidio ci sarebbe stato un diverbio all'interno del locale e alla lite potrebbe aver preso parte anche l'assassino del giovane. È questa una delle ipotesi su cui stanno lavorando i Carabinieri della locale Compagnia e del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Pescara, impegnati per ricostruire l'accaduto. Dagli accertamenti degli inquirenti è emerso che si tratterebbe di un fatto estemporaneo: non ci sarebbe alcun tipo di premeditazione o organizzazione del delitto. Gli investigatori, in ogni caso, stanno lavorando su più ipotesi, ma sembra escluso che il movente sia legato alla gestione di attività illecite o a conflitti tra bande rivali.
Una delle ipotesi principali è proprio quella secondo cui l'omicida, dopo un diverbio - non è chiaro se solo con Bevilacqua o anche con altre persone - sarebbe uscito dal locale, avrebbe preso passamontagna e fucile per poi rientrare nel risto pub ed aprire il fuoco. Al momento dell'omicidio, secondo gli accertamenti dei Carabinieri, nel pub c'erano una decina di persone. I militari dell'Arma hanno ascoltato numerosi testimoni e stanno visionando le immagini delle videocamere di sorveglianza presenti nell'area. L'autopsia potrà aiutare gli investigatori a ricostruire l'esatta dinamica.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino