Perugia, i carabinieri arrestano un assenteista

Perugia, i carabinieri arrestano un assenteista
PERUGIA - Assenteista arrestato. Nei giorni scorsi maggio è stata eseguita una misura di custodia cautelare domiciliare, disposta dal Gip del Tribunale di Perugia, da parte...

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PERUGIA - Assenteista arrestato. Nei giorni scorsi maggio è stata eseguita una misura di custodia cautelare domiciliare, disposta dal Gip del Tribunale di Perugia, da parte dei militari del Nas carabinieri e del Nil carabinieri CC di Perugia, a carico di un dipendente pubblico in servizio a Perugia. Le indagini svolte, inquadrate in più ampi controlli relativi al fenomeno dell’assenteismo svolti dai due reparti, hanno evidenziato, a carico di un dipendente amministrativo della Direzione Territoriale del Lavoro di Perugia, reiterate condotte perpetrate ai danni della propria amministrazione di appartenenza, consistite nei ripetuti allontanamenti dal luogo di lavoro, giustificati con certificazioni risultate contraffatte. In particolare in almeno 37 occasioni, dal 2013, il dipendente non si era presentato al lavoro giustificandosi fornendo certificati medici attestanti l’esecuzione di visite mediche specialistiche. Vista l’eccessiva mole di certificazioni mediche e le varie branche specialistiche interessate, l’amministrazione di competenza ha segnalato la vicenda ai militari che hanno predisposto le indagini, durate circa 8 mesi, sia presso le strutture sanitarie interessate sia nei pressi dei luoghi frequentati dal dipendente pubblico. E’ stato così accertato come le visite contestate non siano mai state effettuate ed i relativi certificati mai rilasciati. In alcuni casi i timbri e firma figuranti sulla certificazione sono risultati oggetto di furto presso ospedali e strutture sanitarie umbre, in altri i medici indicati sono risultati oramai in pensione da alcuni anni. Dopo alcuni mesi d’indagine è stata effettuata una perquisizione domiciliare in cui, debitamente occultati in un locale non di pertinenza dell’abitazione, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro penale numerosi timbri e gruppi firma. Le ipotesi di reato contestate sono ricettazione, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato.
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Il Gazzettino