Peppino Impastato, 40 anni fa la morte del giovane che si ribellò alla mafia

Peppino Impastato, 40 anni fa la morte del giovane che si ribellò alla mafia
È il 9 maggio 1978. Mentre l'Italia è sotto choc per il ritrovamento a Roma del cadavere di Aldo Moro, a Cinisi, in provincia di Palermo, Peppino Impastato muore...

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È il 9 maggio 1978. Mentre l'Italia è sotto choc per il ritrovamento a Roma del cadavere di Aldo Moro, a Cinisi, in provincia di Palermo, Peppino Impastato muore a 30 anni dilaniato dall'esplosione di una carica di tritolo posta sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Lo ricorda «Il giorno e la Storia», il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 9 maggio a mezzanotte, e in replica alle 5.30, 08.30, 11.30, 14.00 e 20.10 su Rai Storia. Sin da giovanissimo, Peppino si è battuto contro la mafia, denunciandone i traffici illeciti e le collusioni con la politica. A dare l'ordine di uccidere Impastato, è il capo indiscusso di Cosa Nostra negli anni Settanta, Gaetano Badalamenti, bersaglio preferito di Peppino in «Onda Pazza», il programma di punta di Radio Aut, la Radio libera che lo stesso Impastato ha fondato a Cinisi nel 1977.


Nato a Cinisi in provincia di Palermo nel gennaio del 1948 da famiglia mafiosa, si ribellò fin da giovane alle logiche dell'illegalità. L'attività politico culturale di Impastato, che da ragazzo ruppe con il padre per poi passare all'azione con i gruppi di Nuova Sinistra, è un esempio di presa di coscienza. Denunciò l'espropriazione delle terre contadine per la costruzione dell'aeroporto, base di traffici di droga controllati dai mafiosi di Cinisi e Terrasini. In prima linea con il gruppo ”Musica e cultura” e con Radio Aut, da dove, con la trasmissione ”Onda Pazza” sbeffeggiava mafiosi e politici e come candidato per Democrazia Proletaria. Nella notte tra l'8 e il 9 maggio 1978, fu dilaniato da una carica di tritolo. Il corpo era stato adagiato sui binari della ferrovia. Solo nel 1997, il boss Gaetano Badalemanti viene incriminato come mandante. Intanto anche il fratello e la madre hanno rotto con la famiglia. Impastato è stato l'uomo che ha restituito dignità e forza alla Sicilia.

 L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato riconosciuto colpevole del'omicidio e condannato all'ergastolo. 

  
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Il Gazzettino