Fotografano bimbi in spiaggia, pedofili inseguiti dai bagnanti

Urla, sputi e insulti a due extracomunitari che stavano importunando un gruppo di una decina di bambine al mare: prima le foto e poi le avances. E così un tranquillo...

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Urla, sputi e insulti a due extracomunitari che stavano importunando un gruppo di una decina di bambine al mare: prima le foto e poi le avances. E così un tranquillo pomeriggio di luglio si trasforma in un incubo per le bimbe che stavano giocando in spiaggia a Ostia, a Roma. Tutto è accaduto poco dopo le 16, quando due cittadini del Bangladesh sono arrivati allo stabilimento Elmi, a due passi dal Pontile, entrando dal varco che dà il libero accesso al bagnasciuga. Bevono birre e poi si spogliano restando solo in slip. Così iniziano a prendere di mira il gruppo di bimbe che stava giocando sulla battigia: scattano foto e cercano di avvicinarle. «Vieni con me, baby», gli avrebbe detto uno dei due a una bambina di appena nove anni.


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L'ALLARME
Poi ancora foto con il cellulari la fotocamera puntata nelle parti più intime. Le piccole si spaventano, una inizia a piangere e scappa, destando l'attenzione di alcuni genitori. Scatta l'allarme. Interviene il bagnino che blocca uno dei due ancora con il cellulare in mano. Dalla spiaggia, una folla si scaglia contro l'uomo che viene bloccato: i bagnanti lo aggrediscono, volano insulti e sputi. «Ho visto quelle foto - racconta Alessio De Santis, il bagnino dello stabilimento - ritraevano le bambine. Scatti disgustosi». All'interno del telefonino è stato anche trovato un video pedopornografico. «In quel cellulare - prosegue Alessio - c'era anche un filmato hard con minorenni». Il gestore dell'impianto chiama i carabinieri che arrivano nel giro di pochi minuti. I militari riescono a fermare anche l'altro che, nel frattempo, cerca una via di fuga. «Abbiamo dovuto creare un cordone di sicurezza - spiega la titolare della struttura - per far uscire i due nonostante fossero nelle mani dei carabinieri. Sono dovuti passare dallo stabilimento accanto, altrimenti i genitori li avrebbero uccisi a quei due». «Ci sono foto di mia figlia di appena nove anni finite nelle mani sbagliate - si dispera una mamma - ancora non posso crederci». I genitori dei bambini hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Ostia che indagano sul caso. L'attenzione degli inquirenti si sta proprio concentrando sui filmati, sulle foto e sulle memorie dei due cellulari in uso ai due cittadini del Bangladesh la cui posizione resta al vaglio dell'autorità giudiziaria.


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Il Gazzettino