Pavia, «Qui abita un antifascista»: portoni delle case "marchiati" con adesivi nella notte

Pavia, «Qui abita un antifascista»: portoni delle case "marchiati" con adesivi nella notte
«Qui ci abita un antifascista»: è la scritta che compare sugli adesivi, stampati con caratteri utilizzati da formazioni dell'estrema destra, che sono stati...

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«Qui ci abita un antifascista»: è la scritta che compare sugli adesivi, stampati con caratteri utilizzati da formazioni dell'estrema destra, che sono stati attaccati la scorsa notte all'ingresso delle abitazioni di diversi attivisti pavesi impegnati contro fascismo e razzismo.


Sugli adesivi compare il simbolo della rete antifascista barrato, come se si trattasse di un divieto. A scoprirlo sono stati oggi gli stessi attivisti, tra i quali anche alcuni indagati per una marcia antifascista non autorizzata che si è svolta in città a novembre.

Sulla vicenda delle abitazioni di decine di antifascisti «marchiate» con adesivi durante la notte, tra cui quelle dell'assessore alla cultura Giacomo Galazzo, esponente di LeU, di alcuni attivisti dell'Anpi locale e delle Rete Antifascista, sono in corso accertamenti da parte delle forze dell'ordine di Pavia. Secondo una prima ipotesi, la 'costruzionè degli adesivi e i caratteri utilizzati per la scritta - «Qui ci abita un antifascista», con il simbolo della stessa rete antifascista barrato come se si trattasse di un divieto - portano a ritenere che si tratti di un azione organizzata da estremisti di destra. Quanto accaduto è subito rimbalzato sui social.

«Questa mattina mi son svegliato e ho trovato questa gradita sorpresa accanto al citofono - ha commentato su Facebook uno degli antifascisti che si sono visti attaccare l'adesivo sulla porta di casa -. Negli anni '30 fascisti e nazisti marchiavano i negozi degli ebrei. Negli anni 2000 i neofascisti marchiano le case dei cittadini che si sono espressi pubblicamente contro il fascismo. »Evidentemente le cattive abitudini non passano - prosegue il post su Fb - Anche perché sono gli stessi di allora, solo se la prendono con soggetti diversi. Questo adesivo me lo sono meritato perché mi sono espresso pubblicamente, anche su questo gruppo, contro il fascismo. E continuerò a farlo più forte di prima, perché è il dovere di ogni cittadino democratico
».

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Il Gazzettino