«Qui ci abita un antifascista»: è la scritta che compare sugli adesivi, stampati con caratteri utilizzati da formazioni dell'estrema destra, che sono stati...
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Sugli adesivi compare il simbolo della rete antifascista barrato, come se si trattasse di un divieto. A scoprirlo sono stati oggi gli stessi attivisti, tra i quali anche alcuni indagati per una marcia antifascista non autorizzata che si è svolta in città a novembre.
Sulla vicenda delle abitazioni di decine di antifascisti «marchiate» con adesivi durante la notte, tra cui quelle dell'assessore alla cultura Giacomo Galazzo, esponente di LeU, di alcuni attivisti dell'Anpi locale e delle Rete Antifascista, sono in corso accertamenti da parte delle forze dell'ordine di Pavia. Secondo una prima ipotesi, la 'costruzionè degli adesivi e i caratteri utilizzati per la scritta - «Qui ci abita un antifascista», con il simbolo della stessa rete antifascista barrato come se si trattasse di un divieto - portano a ritenere che si tratti di un azione organizzata da estremisti di destra. Quanto accaduto è subito rimbalzato sui social.
«Questa mattina mi son svegliato e ho trovato questa gradita sorpresa accanto al citofono - ha commentato su Facebook uno degli antifascisti che si sono visti attaccare l'adesivo sulla porta di casa -.
Il Gazzettino