Città del Vaticano - “Il Papa vuole venire in Sud Sudan, ce lo ha detto stamattina. «Voglio visitare presto il Sudan». Ci sono le condizioni per farlo non...
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Paolino Luduku Loro espone le conseguenze più drammatiche di uno scontro tribale che rischia di coinvolgere le oltre 60 differenti tribù, di cui le maggiori i Dinka, a cui appartiene il presidente, e i Nuer a cui appartiene il vice presidente. “Non si tratta di scontri tra musulmani e cristiani. Quelli sono superati. Si tratta di una guerra interetnica, la religione non c'entra affatto. Il valore degli uomini sembra minore al valore delle bestie, e così la sicurezza per la gente è sempre a rischio, basta un nulla per essere uccisi”.
Per questo da qualche tempo in qua si è intensificata l’emigrazione. Un fenomeno in crescita. Uomini e donne se possono fuggire si organizzano e lo fanno, anche se il viaggio è rischioso e pieno di pericoli. C’è chi sceglie la via del Sud, per finire in Uganda, dove forse si sta un po’ meglio, oppure optano la via della capitale Karthoum, il Nord del Sudan, prima tappa per poi passare in Libia e in Egitto che hanno confini porosi in mano a bande e miliziani. “L’esodo è una diretta conseguenza di questi segni di guerra, c’è una grande confusione e per questo la gente fugge. Se qualcuno non ci aiuterà l’emigrazione continuerà sempre più massiccia in Italia e in Europa. Aiutateci”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino