Città del Vaticano – Lobby gay, manipolazioni, metodi mafiosi, bustarelle. Il cardinale tedesco Gerhard Mueller, già prefetto della Congregazione della Fede,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quando era Prefetto (2012-2017) il caso McCarrick non arrivò mai sulla sua scrivania: «nessuno mi ha mai riferito di questo problema, probabilmente per il timore di una reazione troppo rigida da parte mia. Il fatto che McCarrick, insieme alla sua cerchia e a una rete omosessuale, sia stato capace di portare scompiglio nella Chiesa con metodi analoghi a quelli mafiosi, è connesso alla sottovalutazione del grado di depravazione morale che gli atti omosessuali tra adulti provocano».
Il cardinale tedesco aggiunge poi un carico da dodici, allargando la visuale: «Se a Roma qualcuno avesse sentito riferire anche solo sospetti, avrebbe dovuto indagare e valutare la fondatezza della accuse, impedendo che McCarrick fosse promosso all’episcopato di una diocesi importante come Washington, evitando altresì di nominarlo cardinale della Santa Romana Chiesa. E poiché erano anche state pagate somme sottobanco – ammettendo così la responsabilità di crimini con giovani uomini – ogni persona ragionevole si chiede come una tale persona possa essere stata consigliere del Papa nella nomina dei vescovi. Non so se questo corrisponda al vero, certo sarebbe necessario fare chiarezza».
Mueller ripete che la linea morale della Chiesa resta quella di condanna degli atti omosessuali. «Ho sempre sottolineato come anche gli atti omosessuali compiuti da religiosi non possano mai essere tollerati; la morale sessuale della Chiesa non può essere relativizzata dall’accettazione secolare dell’omosessualità. Si deve poi distinguere tra la condotta peccaminosa occasionale, il reato e una vita trascorsa in un continuo stato di peccato». Infine, a proposito dell'esistenza di una lobby gay tra le gerarchie della Chiesa cattolica, il cardinale ricorre ad una iperbole: «queste persone con me non si espongono. Ma può essere che si siano sentiti compiaciuti nel sapermi lontano dalla Congregazione e dai casi di crimini sessuali specialmente con giovani adolescenti maschi».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino