Papa Francesco torna in piazza e non nasconde la felicità: «Mi mancava»

Papa Francesco torna in piazza e non nasconde la felicità: «Mi mancava»
Città del Vaticano - «Grazie a Dio possiamo ritrovarci di nuovo in questa piazza per l'appuntamento domenicale e festivo. Io vi dico una cosa: mi manca la piazza...

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Città del Vaticano - «Grazie a Dio possiamo ritrovarci di nuovo in questa piazza per l'appuntamento domenicale e festivo. Io vi dico una cosa: mi manca la piazza quando devo fare l'Angelus in Biblioteca. Sono contento, grazie a Dio! E grazie a voi per la vostra presenza».  Papa Francesco si è affacciato dalla finestra del suo studio nel palazzo apostolico e non è riuscito a contenere la sua contentezza. Anche per lui sta finendo il lockdown in armonia con i provvedimenti per contrastare la pandemia presi dal governo italiano. Al termine del Regina Caeli, la preghiera mariana che in questo periodo liturgico sostituisce l'Angelus, Francesco è tornato così ad affacciarsi sulla piazza dove lo attendevano circa trecento persone di diverse nazionalità. Ha salutato con affetto i presenti, indicando la bandiera del Brasile, della Polonia, lo striscione della Università Cattolica.

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Francesco non ha mancato di esprimere preoccupazione per l'escalation delle violenze nell'Ucraina orientale. «Seguo con preoccupazione gli avvenimenti in alcuni aree nell'Ucraina orientale dove negli ultimi mesi si sono moltiplicate le violazioni del 'cessate il fuoco'. E osservo con inquietudine l'incremento delle attivita' militari. Per favore, auspico fortemente che si eviti l'aumento della tensione e al contrario si pongano gesti capaci di promuovere la fiducia reciproca e favorire la riconciliazione e la pace, tanto necessarie ma tanto desiderate. Si abbia a cuore anche la grave situazione umanitaria in cui versa quella popolazione alla quale esprimo la mia vicinanza e per la quale vi invito a pregare».

Un pensiero particolare lo ha rivolto  all'Universita' Cattolica del Sacro Cuore che «da cento anni svolge un prezioso servizio per la formazione delle nuove generazioni. Possa continuare a svolgere la sua missione educativa per aiutare i giovani a essere protagonisti di un futuro ricco di speranza».

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Il Gazzettino