Papa Francesco: green pass per i lavoratori in Vaticano, chi non lo ha viene sospeso dal lavoro (senza stipendio)

Papa Francesco: green pass per i lavoratori in Vaticano, chi non lo ha viene sospeso dal lavoro (senza stipendio)
Città del Vaticano – Stretta di vite anti covid al di là del Tevere. Anche lo Stato della Città del Vaticano si uniforma ai criteri decisi dal...

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Città del Vaticano – Stretta di vite anti covid al di là del Tevere. Anche lo Stato della Città del Vaticano si uniforma ai criteri decisi dal governo Draghi sulla obbligatorietà del green pass. A partire dal 1 ottobre i lavoratori (ma anche i visitatori) che entreranno nel piccolo stato pontificio sono tenuti a mostrare il documento che attesta la vaccinazione. Senza il green pass i lavoratori non potranno più lavorare, sono sospesi dall'impiego e non verranno retribuiti. Figureranno come dipendenti assenti ingiustificati.

 

Papa Francesco: da 1 ottobre in Vaticano solo con Green Pass, ma non per seguire la messa

 

Papa Francesco: green pass ai lavoratori in Vatican

Con un decreto il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin sviluppa così il quadro normativo di riferimento e le condizioni per l'utilizzo. Nei sette commi dell'unico articolo, viene spiegato che le disposizioni sono da considerare vincolanti per tutto il personale curiale, compresi gli arcivescovi, i cardinali, i funzionari fino al livelli più semplici. Naturalmente l'obbligo si estende ai collaboratori esterni che per lavoro entrano ed escono da Porta Sant'Anna, così come ai fornitori di materiale.

I controlli verranno effettuati dalla gendarmeria anche se ogni ente di riferimento è tenuto «a verificare il rispetto delle prescrizioni, stabilendo le modalità operative per l’organizzazione di tali verifiche e individuando i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi».

 

 

Le sanzioni

Il personale sprovvisto di green pass potrà, in alternativa, esibire una certificazione di negatività rilasciata in Italia a fronte di un test molecolare o antigenico rapido, con la frequenza indicata dalla Direzione di Sanità del Vaticano. 

Esattamente come accade in Italia le spese per il tampone le pagherà il lavoratore. «Il personale sprovvisto delle necessarie certificazioni non può accedere al posto di lavoro e dovrà essere considerato assente ingiustificato. Per tutta la durata dell’assenza non è dovuta la retribuzione, fatte salve le ritenute previdenziali ed assistenziali, nonché l’assegno al nucleo familiare». 

E ancora: «La valutazione degli elementi per l’eventuale esenzione dal green pass spetterà alla Segreteria di Stato dopo avere sentito il parere della Direzione di Sanità e Igiene". Infine, "vengono fatte salve eventuali ulteriori restrizioni che le competenti Autorità sanitarie vaticane riterranno necessarie disporre nei confronti di persone provenienti da Paesi con rischio elevato di contagio».

 

 

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Il Gazzettino