Vaticano, storico accordo con la Cina: primo passo per normalizzare la frattura della Rivoluzione di Mao

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VILNIUS Mentre Papa Francesco si trova in Lituania, a Pechino una delegazione vaticana dopo vent'anni di trattative e un percorso piuttosto accidentato, ha firmato un...

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VILNIUS Mentre Papa Francesco si trova in Lituania, a Pechino una delegazione vaticana dopo vent'anni di trattative e un percorso piuttosto accidentato, ha firmato un accordo quadro che permetterà alla Santa Sede di sanare la posizione dei cattolici in Cina. Rapporti che sono sempre stati condizionati dal partito comunista che controlla ogni aspetto della vita civile.  Nel corso degli anni sono stati riconosciuti dal Papa quasi tutti i vescovi nominati dal partito. Ora, nel quadro dei contatti tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, hanno firmato un accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi che permette di legittimare gli ultimi sette vescovi 'illegali'.  La delegazione era guidata da  monsignor Antoine Camilleri, Sotto- Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati e il suo omologo, Wang Chao, Viceministro degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese.


L'accordo sarà sottoposto a valutazioni periodiche "circa la sua attuazione. Esso tratta della nomina dei Vescovi, questione di grande rilievo per la vita della Chiesa, e crea le condizioni per una più ampia collaborazione a livello bilaterale.
È auspicio condiviso che tale intesa favorisca un fecondo e lungimirante percorso di dialogo istituzionale e contribuisca positivamente alla vita della Chiesa cattolica in Cina, al bene del Popolo cinese e alla pace nel mondo" si legge in un comunicato.

I contenuti dell'accordo non sono stati resi noti. Una comune decisione subordinata al loro funzionamento. Nei giorni scorsi il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato aveva anticipato che non si tratta di certo un accordo perfetto e ultimativo poichè troppe incognite politiche gravano ancora sul percorso di dialogo. Il primo passo però è ritenuto necessario ed è stato portato avanti con decisione da Papa Francesco che considera l'Asia la prossima frontiera per l'evangelizzazione.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino