Papa Francesco alla camera ardente di Napolitano: perché la visita a sorpresa che ha spiazzato (anche) il Vaticano?

Come ogni domenica Papa Francesco ha terminato l'Angelus di mezzogiorno recitato dal suo studio nel Palazzo Apostolico, ha fatto ritorno a Santa Marta per qualche minuto, e...

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Come ogni domenica Papa Francesco ha terminato l'Angelus di mezzogiorno recitato dal suo studio nel Palazzo Apostolico, ha fatto ritorno a Santa Marta per qualche minuto, e poi con la solita utilitaria si è fatto portare dai gendarmi a Palazzo Madama a dare un estremo saluto e recitare una preghiera silenziosa davanti alla salma di Giorgio Napolitano.

 

 

 

La sorpresa (anche) del Vaticano

La sorpresa degli uscieri nel vedere il Papa scendere dall'auto per entrare nell'ingresso da corso Rinascimento, mentre si affrettavano a fargli avere una sedia a rotelle, non è stata secondaria allo sbigottimento suscitato in Vaticano dalla notizia. Evidentemente nessuno (a parte la strettissima cerchia di coloro che si occupano della sua sicurezza) era a conoscenza di questo fuori programma che fa capire quanto fosse intenso il rapporto umano tra il pontefice argentino arrivato dal sud America e il primo Presidente della Repubblica proveniente dalle fila di quello che era il Partito Comunista. 

 

 

L'ingresso in sedia a rotelle

Alla camera ardente, davanti alla salma di Napolitano, Papa Francesco è arrivato sulla carrozzina spinta da un suo collaboratore. Ha sostato in silenzio e poi si è alzato con una certa fatica per salutare la signora Clio e gli altri familiari presenti in quel momento. E' la prima volta che un Pontefice si reca in una camera ardente laica per rendere omaggio ad un defunto non credente. In questo pontificato i gesti non protocollari di Papa Francesco sono stati diversi, compreso quello di andare al funerale in una chiesa sulla via Nomentana di una sua amica teologa oppure fare visita a casa di un amico di lunga data che aveva appena perso la madre. 

 

 

Il telegramma

La notizia della morte di Napolitano aveva raggiunto Bergoglio ieri mentre si trovava a Marsiglia. In un telegramma ha voluto ricordare «l'umanità» degli incontri personali che aveva avuto con il presidente durante i primi anni del suo pontificato. «Conservo grata la memoria di quegli incontri, durante i quali ho apprezzato l'umanità e la lungimiranza nell'assumere con rettitudine scelte importanti, specialmente in momenti delicati per la vita del Paese» ha scritto nel testo.

 

 

I motivi della visita

Papa Francesco si era anche detto «commosso e riconoscente». La figura di Napolitano la aveva descritta come quella di un «uomo di stato che nello svolgimento delle sue alte cariche istituzionali” aveva manifestato “grandi doti di intelletto e sincera passione per la vita politica italiana, nonchè vivo interesse per le sorti delle nazioni». Bergoglio ricordava anche il «costante intento di promuovere l'unità e la concordia in spirito di solidarietà, animato dalla ricerca del bene comune». In Vaticano si limitano a spiegare che è stato un modo per onorare "il grande servizio reso all'Italia".

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Il Gazzettino