Città del Vaticano - La trasmissione della fede 2.0 procede da padre in figlio attraverso il dialetto. Trasmettere quel dono a un bambino significa parlargli in un idioma...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E' stata una omelia improvvisata, fatta a braccio quella che ha riservato a 16 bambini e 18 bambine. Nella Cappella Sistina ogni tanto il silenzio era rotto dai loro vagiti. Tutto è stato molto simbolico, il cero acceso, l'acqua del fonte battesimale, i gesti sul capo impartiti ai neonati. Bergoglio ricordava ai genitori che il loro primo compito è trasmettere il credo. «Una cosa che si può fare solo parlando il dialetto dell’amore. Oggi voi portate al battesimo i vostri figli. Questo è il primo passo del primo compito che voi avete: il compito della trasmissione della fede, li portate a ricevere lo Spirito santo per trasmettere la fede, da soli non possiamo, trasmettere la fede è una grazia dello Spirito santo». Papa Francesco sorrideva guardando quei fagotti che ogni tanto si mettevano a strillare. «Anche loro hanno un proprio dialetto e ci fa bene sentirlo. Magari hanno fame e nel caso non esitate dare loro da mangiare. Allattateli senza paura, dategli da mangiare, anche questo è un linguaggio d’amore». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino