Padre Benanti, chi è il frate esperto di intelligenza artificiale scelto dal governo per sostituire Amato

Insegna alla Pontificia Università Gregoriana, ha una rubrica fissa intitolata Humanity 2.0 sull'Avvenire in cui da tempo offre riflessioni sull'impatto delle tecnologie nella salute e nella cura

A sostituire Giuliano Amato è stato chiamato un frate esperto di etica delle nuove tecnologie, da ottobre parte del board dei 39 esperti del nuovo "Consiglio di...

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A sostituire Giuliano Amato è stato chiamato un frate esperto di etica delle nuove tecnologie, da ottobre parte del board dei 39 esperti del nuovo "Consiglio di consulenza delle Nazioni Unite sui rischi, le opportunità e la governance internazionale dell’Intelligenza Artificiale". A darne l'annuncio dopo le dimissioni di Amato è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'informazione e all'editoria, Alberto Barachini.  Benanti insegna alla Pontificia Università Gregoriana, ha una rubrica fissa intitolata Humanity 2.0 sull'Avvenire in cui da tempo offre riflessioni sull'impatto delle tecnologie nella salute e nella cura.

Benanti insiste nell'urgenza di dare alla AI una regolamentazione sovranazionale come fu per mettere sotto controllo il proliferare di armi atomiche. I diritti umani nella sua idea devono essere messi al centro del lavoro. «Si stanno percorrendo varie strade. Credo che si approderà a un mix di tante ipotesi. Sono fiducioso, l’interesse ad arrivare ad una regolamentazione è anche delle altre grandi religioni, che si sono riconosciute nella Rome Call for AI Ethics partita dalla Pontificia Accademia per la Vita» ha detto qualche tempo fa ad Avvenire. 

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A suo parere i criteri di riferimento etici dell’IA devono rafforzare l'idea che non vi sia competizione con l'essere umano ma complementarietà e che contribuiscano alla piena realizzazione dell’uomo senza configurare una sorta di nuova specie di sapiens. IN pratica senza marginalizzare i più poveri e non creare disuguaglianze che sono sempre alla base delle guerre. 

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Benanti ha affrontato anche, in diverse conferenze, il rapporto tra IA e guerra visto che le nuove frontiere possono entrare a far parte degli arsenali con cui si combattono i conflitti. L’IA secondo il religioso nato a Roma nel 1973 è una risorsa preziosa ma anche fonte di conflitto, «sia per l’approvvigionamento di tecnologie quanto sulla superiorità che il suo possesso può dare rispetto al nemico, non solo sui campi di battaglia. Per questo l’IA è una risorsa fondamentale oggi negli scenari geopolitici».

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Francescano del Terzo Ordine Regolare, teologo, si è laureato alla Gregoriana nel 2008 e nel 2012 ha conseguito il dottorato in teologia morale. La dissertazione di dottorato si intitolava "The Cyborg. Corpo e corporeità nell'epoca del postumano". Oltre ai corsi istituzionali di morale sessuale e bioetica si occupa di neuroetica, etica delle tecnologie, intelligenza artificiale e postumano. Ha fatto parte della Task Force Intelligenza Artificiale per coadiuvare l'Agenzia per l'Italia digitale. A fine 2018 è stato selezionato dal Ministero dello sviluppo economico come membro del gruppo di trenta esperti che a livello nazionale hanno il compito di elaborare la strategia nazionale sull'intelligenza artificiale e la strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e blockchain.

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Le dimissioni dall'organismo sulla IA di Giuliano Amato, ex presidente della Consulta ed ex premier, oltre a essere giurista di fama, sono state annunciate stamattina con una intervista sul Corriere della Sera. «È una commissione della presidenza del Consiglio, e visto che la mia nomina non risulta essere un’iniziativa della presidente del Consiglio lascio senz’altro l’incarico. Peccato, ci perdono qualcosa… Ma a me semplificherà la vita. Ieri la premir Meloni, durante la conferenza stampa aveva detto che non era stata una sua iniziativa la nomina di Amato  («non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle sue dichiarazioni che riguardano la Corte Costituzionale»).

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Il Gazzettino