Non è suonata stamani la consueta campanella alla scuola elementare «Enrico Pessina» di Ostuni (Brindisi), l'istituto in cui ieri si è verificato il crollo di un pezzo di...
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I 687 scolari che frequentano la scuola sono rimasti a casa dopo che è stato disposto il sequestro dell'intero edificio che era stato comunque chiuso su ordinanza dal sindaco di Ostuni appena dopo i fatti. Poliziotti e vigili del fuoco, fino alla tarda serata di ieri, hanno ascoltato i testimoni dopo aver acquisito tutta la documentazione sull'appalto da un milione e quattrocentomila euro per il rifacimento del Pessina, chiuso nel 2010 proprio per lavori di ristrutturazione e riaperto nel gennaio scorso, dopo le vacanze natalizie.
Il sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola, con l'amministrazione comunale è ora al lavoro per la ricerca di una collocazione ai bimbi, 462 delle elementari e 225 della scuola primaria, che da ieri non possono più utilizzare le loro aule.
«Noi ci affidiamo completamente alla magistratura che mi auguro farà celermente luce su tutto. Qui c'è una responsabilità della messa in opera di quell'intonaco e di chi, in caso di errori, doveva controllare che tutto fosse fatto a regolare d'arte. Si tratta solo di dare nomi e cognomi. Io mi costituirò parte civile perché il danno di immagine alla città è enorme». A dirlo all'AdnKronos il sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola.
«Ieri abbiamo già fatto una riunione - spiega Coppola - per cercare di risolvere questa emergenza. Contiamo di trovare una soluzione a breve per una ripresa già lunedì della prossima settimana. Non vogliamo creare ulteriori disagi alle famiglie che sono già provate». Oggi pomeriggio intanto è prevista la visita alla scuola del sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone. «Faremo un punto della situazione - sottolinea - ci stiamo muovendo per trovare soluzioni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino