«Negli ospedali non si riesce a isolare i positivi asintomatici, rischio contagio per gli altri pazienti»: l'allarme dei medici internisti

Omicron continua la sua corsa negli ospedali: «Negli ospedali non si riesce a isolare i positivi asintomatici, rischio contagio per gli altri pazienti»....

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Omicron continua la sua corsa negli ospedali: «Negli ospedali non si riesce a isolare i positivi asintomatici, rischio contagio per gli altri pazienti». È l'allarme è dei medici internisti. Nell'86% degli ospedali è difficile (57%) o non si riesce (29%) a isolare gli asintomatici che entrano non 'per' Covid ma 'con' il Covid, e affetti da altre patologie, con rischio di contagiare i 'non Covid' nel 50% dei casi. Questo il risultato della survey condotta a inizio settimana in 14 regioni dalla Federazione internisti ospedalieri (Fadoi). «L'isolamento - sottolinea Fadoi - comporta comunque la perdita di altri posti letto, con il 64% degli ospedali che rinvia un numero rilevante di ricoveri programmati, percentuale che sale all'86% per gli interventi chirurgici».

 

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«Problemi organizzativi e assistenziali»

«Problemi organizzativi e assistenziali», afferma Manfellotto «che stanno mettendo sotto stress la nostra rete ospedaliera, nonostante la survey riveli che il numero dei ricoverati 'con' Covid e non 'per' Covid, sia in media pari a circa un 20%». Dati, afferma la Fadoi, che «smentiscono il racconto di una quarta ondata non poi così difficile da gestire negli ospedali d'Italia». «Dobbiamo controllare periodicamente i ricoverati e chi resta una settimana affronta anche tre tamponi molecolari. Se risulta positivo, anche se del tutto asintomatico, e ha bisogno dell'assistenza ospedaliera perché per esempio ha una colica renale, deve essere isolato». E allora o lo si trasferisce in un reparto Covid o lo si isola nel reparto non Covid.

«È quello che facciamo - dice Manfellotto - ma con enormi difficoltà, perché se in una stanza ci sono più letti finiamo per non poterli utilizzare per altri pazienti non infetti». «Una soluzione potrebbe essere quella di creare nei vari ospedali reparti delle diverse specialità riservati a pazienti positivi anche se asintomatici, come delle 'bollè nelle quali isolare i pazienti contagiati. Non è troppo tardi per farlo», dice ancora i presidente Fadoi che solleva però un altro problema, quello del personale. Problemi «di difficile gestione» nel 43% dei casi - riferisce la Federazione - li stanno creando anche le sempre più numerose assenze di personale contagiato, «ancora gestibili» nel restante 57% dei nosocomi. La survey Fadoi ha riguardato Lombardia, Piemonte, Toscana, Calabria, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise e Campania, pari a oltre il 70% della popolazione italiana.

 

 

 

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Il Gazzettino