Omicron, ecco perché serve il booster. Studio Gb: due dosi non bastano (e c'è un caso AstraZeneca)

Omicron, ecco perché serve il booster. Studio Gb: due dosi non bastano (e c'è un caso AstraZeneca)
Sono ancora troppo pochi i casi di variante Omicron nel Regno Unito tali da poter trasformare questi numeri in una certezza. Ma i dati preliminari di un lavoro...

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Sono ancora troppo pochi i casi di variante Omicron nel Regno Unito tali da poter trasformare questi numeri in una certezza. Ma i dati preliminari di un lavoro sull’efficacia degli attuali vaccini contro questa mutazione di Sars-Cov-2 fanno riflettere: la protezione della dose di richiamo varia tra il 70% e il 75% contro l’infezione sintomatica della Omicron, meno, dunque, di quanto previsto per gli altri ceppi. Il lavoro è all’interno di un briefing tecnico dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Paese (UkHsa).

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Un caso su due sarà Omicron

Le stime, spiega Mary Ramsay, responsabile del programma di immunizzazione di UkHsa, fanno emergere che alcuni mesi dopo la seconda dose «c’è un rischio maggiore di prendere la variante Omicron rispetto al ceppo Delta», ma che comunque «questo rischio è significativamente ridotto rispetto» a chi decide di fare «un vaccino di richiamo». Secondo una proiezione, tra le prossime 2/4 settimane un caso su due del Regno Unito sarà legato alla variante Omicron.

L’analisi ha esaminato però solo 581 persone che hanno avuto la Omicron. La ricerca ha dimostrato che i vaccini Astrazeneca e Pfizer Biontech hanno fornito «livelli di protezione molto più bassi contro l’infezione sintomatica rispetto alla protezione che forniscono conto la Delta».

Cautela sui dati

Gli stessi britannici vogliono andarci piano, perché «poche persone nel Regno Unito hanno attualmente la variante Omicron e chiedono di «interpretare con cautela» i dati, almeno fino a che non saranno studiati molti più pazienti. «E’ molto probabile che le prime osservazioni su due dosi di Astrazeneca siano inaffidabili in quanto si basano su piccoli numeri e probabilmente riflettono una popolazione più anziana e una popolazione con più comorbilità rispetto a quelle a cui è stato somministrato il vaccino Pfizer», dicono.

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Comunque, pur se dovesse esserci un minor effetto sui contagi i casi dovrebbero essere meno gravi. «L'efficacia del vaccino contro la malattia grave derivata dalla Omicron non è ancora nota, ma si prevede che sarà significativamente superiore al livello di protezione contro i casi sintomatici», proseguono dall'Agenzia per la sicurezza sanitaria.

 

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Il Gazzettino