Omicidio Mollicone, in aula per ricostruire l'occultamento del cadavere

Omicidio Mollicone, in aula per ricostruire l'occultamento del cadavere
Come e con quale mezzo il corpo di Serena Mollicone fu trasportata nel boschetto di Fonte Cupa dopo la morte?  Stamattina...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Come e con quale mezzo il corpo di Serena Mollicone fu trasportata nel boschetto di Fonte Cupa dopo la morte? 


Stamattina si tornerà in aula nell'ambito del processo per l'omicidio di Serena Mollicone , uccisa nel 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone, quando aveva 18 anni. Gli imputati nel processo di primo grado, dinanzi alla Corte d'assise del Tribunale di Cassino, sono Franco, Marco e Anna Maria Mottola. Ma anche Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano.
Per la Procura il corpo di Serena potrebbe essere stato trasportato fuori dalla caserma con l'auto, una Lancia K, in uso all'allora comandante della stazione dei carabinieri, Franco Mottola. 
Sette i testimoni citati dai pubblici ministeri Beatrice Siravo e Maria Carmen Fusco, proprio attraverso alcuni di essi s'intende ricostruire la fasi successive all'omicidio che sarebbe avvenuto all'interno della caserma dei carabinieri di Arce la mattina del primo giugno 2001. 
L'occultamento del cadavere viene ricostruito come fatto storico collegato al reato di omicidio, perchè non è contestato nel capo d'imputazione.
I TESTIMONI 
Si tratta di: Rosa Puddu la quale dovrà riferire sulla presenza della porta rotta nell'alloggio a trattativa privata dove sarebbe avvenuto l'omicidio; Annarita Colantonio sulla conoscenza con Anna Maria Mottola e la conversazione telefonica del primo giugno 2006; Sisto Colantonio (amministratore locale di Arce) sui rapporti con la famiglia Mottola; Sabino Guido Zanni sulla rottamazione della Lancia K del maresciallo Franco Mottola, ma anche il vice brigadiere Luigi Giobbe sulle fotografie presenti nella memoria del cellulare sequestrato al maresciallo Mottola.
Si ricostruiscono, dunque, anche i rapporti della famiglia Mottola con le persone di Arce. 
Ma di particolare attenzione per la Procura appare la testimonianza di Zanni, tramite la sua attività, fu rottamata la Lancia K, proprio l'auto che, per la Procura, potrebbe aver trasportato il corpo della vittima. Verranno ascoltati anche il luogotenente dell'Arma Lorenzo Guarini ed il vice brigadiere Luisiano Cannizzaro presero parte alle nuove indagini studiando i tabulati di alcuni telefonini finiti nelle prime indagini del 2001.
L'ACCUSA 
Con l'udienza di oggi è in via di esaurimento la lista dei testimoni presentata dalla Procura. In totale sono 91 e la prossima settimana si terminerà. Poi sarà la volta delle parti civili e, infine, le difesa dei cinque imputati. Nelle scorse udienze sono stati ascoltati i Ris di Roma e la professoressa Cristina Cattaneo che hanno ricondotto, sulla scorta di analisi scientifiche sulle micro tracce trovate sul nastro utilizzato per bloccare il corpo, la morte di Serena all'interno della caserma di Arce. 

Totalmente differente, invece, la ricostruzione della difesa Mottola che ha ipotizzato che l'omicidio sia avvenuto in un luogo aperto, ciò sempre dall'analisi delle micro tracce. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino