Qualche giorno fa il femminicidio di Palermo, con il 51enne Antonino Borgia che ha ucciso l’amante Ana, 30 anni, incinta di tre mesi, ha sconvolto l’Italia. La...
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Uccide l'amante incinta, la moglie: «Una giornata di follia, chiedo scusa ma non lo abbandono»
«L’ho colpita col coltello alla pancia, lei è scappata, l’ho fatta risalire in auto - racconta il killer - le ho detto che l’avrei portata in ospedale. Poi l’ho finita a bastonate». Un racconto choc da parte dell’uomo che ha massacrato la giovane amante, 21 anni meno di lui. «Ho detto a mia moglie che andavo a giocare a carte con gli amici e sono andato a prenderla. Abbiamo fatto una sosta, lei mi ha fatto un rapporto orale», continua il racconto.
«Ci saremmo dovuti vedere la mattina dopo per darle i soldi che mi aveva chiesto. Non sarebbero stati tremila euro, ma qualcosa potevo darle. Aspettavo un cliente che doveva pagarmi, non arrivava, così abbiamo avuto una discussione: non so cosa mi è scattato, ho preso il coltello che avevo in macchina e l’ho colpita alla pancia». Un raptus improvviso, poi finito ancora peggio: «Lei è scappata, ha iniziato a chiedere aiuto. Io sono sceso dietro di lei, ero senza pantaloni. L’ho seguita, le ho detto che l’avrei portata in ospedale, e lei è risalita in macchina».
Poco dopo Ana, seduta sul sedile posteriore, lo avrebbe aggredito alle spalle: «A quel punto mi sono fermato, sono sceso e ho iniziato a picchiarla. Ho usato un altro coltello, con quello l’ho colpita ripetutamente, ovunque si girava, da tutte le parti, poi mi sono rimesso in macchina e sono ripartito. Ana soffriva, era agonizzante, ho trovato un bastone per strada e l’ho colpita in testa per finirla». Infine, l’epilogo: «Poi ho ripreso il coltello e l’ho colpita al collo. Poi sono andato a lavoro, ho cercato di non destare sospetti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino