E' stato ucciso presumibilmente martedì a Pescara e poi portato a fosso Vallelunga, vicino al cimitero di San Silvestro, dove giovedì pomeriggio e quindi due...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Stando sempre alla ricognizione, sarebbe stato ammazzato con almeno un colpo di arma da fuoco al torace. Maggiori certezze e altre risposte su arma e luogo, aperto e chiuso, in cui è stato ucciso arriveranno oggi con l'autopsia in programma all'obitorio di Chieti. Ieri, il pm Valentina D'Agostino ha conferito al medico legale Cristian D'Ovidio l'incarico per l'esame. Esame a cui saranno presenti anche i carabinieri del Ris di Roma, in città sia per dare un contributo all'autopsia sia per effettuare tutti gli accertamenti tecnici per capire cosa sia successo ad Alessandro. Saranno quindi con tutte le loro sofisticate strumentazioni nel luogo del ritrovamento del corpo per trovare eventuali tracce ed altri elementi utili a fare chiarezza su quello che appare come un vero e proprio giallo. Un mistero fitto a cominciare dall'auto del ragazzo, una Fiat 500 di colore rosso, ritrovata mercoledì mattina in pieno centro a Pescara, ad oltre sette chilometri da luogo in cui il giorno successivo è stato scoperto il cadavere di Alessandro. Parcheggiata in via Mazzini, vicino alla pizzeria Maruzzella. Da chi, se dalla vittima o qualcun altro, e quando stanno cercando di capirlo i carabinieri del comando provinciale, che si occupano delle indagini.
Il titolare della pizzeria è certo che quella vettura martedì lì non c'era. Se fosse confermato, significherebbe che l'auto è stata lasciata in centro dopo l'omicidio. A parte i sistemi di videosorveglianza della zona, fra l'altro non tutti risultati funzionanti, un aiuto si spera possano fornirlo gli stessi Ris, che quindi lavoreranno anche sulla Fiat 500. In attesa dei loro accertamenti, prosegue a tutto campo l'attività investigativa per cercare di capire cosa sia successo ad Alessandro fra lunedì e martedì e fare luce sul movente dell'omicidio. E pertanto si sta scavando sulla sua vita privata, lavorativa ma anche familiare. Sentiti ieri diversi suoi amici. Si sta inoltre lavorando sui tabulati del suo telefonino proprio per cercare di ricostruire le ultime ore prima della sparizione. Tutte le piste al momento sono aperte. La modalità con cui il ragazzo è stato ucciso fa pensare ad una esecuzione per uno sgarro commesso in ambiente criminale. Ma non si esclude neppure che possa essere legato a un fatto più personale, magari passionale. Particolare attenzione gli inquirenti stanno rivolgendo anche alla pista estera. Una ritorsione o sgarro collegato alle attività condotte dalla sua famiglia in Venezuela. Il ragazzo apparteneva ad una famiglia molto benestante. Il nonno materno Gaetano Lamaletta ha costruito una vera fortuna nel paese dell'America Latina per poi fondare in Abruzzo, a Orsogna, la nota azienda vitivinicola: Il Feuduccio, in cui Alessandro lavorava insieme allo zio materno. Non si esclude neppure in ogni modo il delitto d'impulso, non organizzato. Il cadavere è stato ritrovato in un luogo impervio, ma facilmente raggiungibile, e con ancora il cellulare addosso. Nessuna traccia invece del portafoglio che il ragazzo aveva con sé. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino