Giulia, slitta l'udienza: «Nonnismo, i miei commilitoni tacciono per paura»

Giulia Schiff, 21 anni
LATINA La prossima udienza del processo per i presunti atti di nonnismo alla scuola di volo di Latina è slittata al 23 settembre, ma intanto Giulia Schiff, l'ex allieva...

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LATINA La prossima udienza del processo per i presunti atti di nonnismo alla scuola di volo di Latina è slittata al 23 settembre, ma intanto Giulia Schiff, l'ex allieva pilota veneziana che ha denunciato violenze fisiche e psicologiche, continua ad affidare ai social riflessioni e accuse. La 21enne di Mira ritiene che nelle sedi giudiziarie non potrà contare sulle testimonianze necessarie per dimostrare le gravi accuse mosse nei confronti di otto suoi commilitoni. «Ho incontrato moltissime persone povere di valori sul mio cammino - scrive Schiff -. Colleghi che mi ridevano in faccia quando mi punivano o che mi punivano per potersi vantare di essere fautori di una delle mie punizioni; colleghi che non testimoniavano per non essere tirati in mezzo (paura di ritorsioni) o che testimoniavano cose esacerbate per farsi belli con il Comando; colleghi d'accordo sulle versioni da dichiarare per coprire comportamenti scorretti usati nei miei confronti o d'accordo sull'inventarsi storie fasulle sul mio conto per screditarmi; colleghi che mi davano ragione, che reputavo amici e con cui mi confidavo che mi hanno costretta ancora al principio della mia storia a cancellare chat stracolme di prove e al momento di testimoniare non si ricordavano e potrei continuare all'infinito».


LO SFOGO

La pilota parla anche persone che «hanno avuto il coraggio di rilasciare dichiarazioni trasparenti su come sono andati effettivamente i fatti a programmi Tv. Perché testimoniare in un programma televisivo e non in Procura? Semplice, ovviamente per farlo in incognito, per non essere ghigliottinati dal sistema». La giovane ha denunciato di essere stata vittima di violenze durante il rito goliardico che viene organizzato tradizionalmente dopo il battesimo del volo. In particolare ha raccontato di essere stata frustata da alcuni commilitoni, fornendo anche un video recentemente diffuso dalla senatrice Cinzia Leone (M5S) in una diretta su Facebook. Ora però, per dimostrare le accuse nel processo in corso, saranno fondamentali i testimoni, ma Giulia Schiff esprime i suoi dubbi: «Ci sono i mezzi per tutelare i testimoni (whistleblower), ma il pubblico ministero non li sfrutta. Per questo motivo persino testimoniare in una caserma inibisce anche i più valorosi. Non avreste paura a testimoniare contro il vostro datore sapendo che questo verrebbe a conoscenza delle tue dichiarazioni prima ancora che vengano accertate le colpe e presi provvedimenti? Partendo poi dal presupposto che stai testimoniando a favore di una persona che è stata buttata fuori proprio perché ha parlato! La strada per la verità in Italia è un percorso irto di difficoltà dove l'omertà regna sovrana».

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Il Gazzettino