Emmanuel Chidi Namdi sarebbe morto per una emorragia cerebrale provocata dal pugno di Amedeo Mancini, che gli ha fratturato la mascella, e non perché è caduto a...
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L'avv. Francesco De Minicis è attestato sulla tesi della legittima difesa: Mancini avrebbe sì insultato la compagna di Emmanuel chiamandola «scimmia africana», ma poi si sarebbe limitato a reagire ai colpi del nigeriano, e della donna, sferrando al migrante un solo pugno tra la mandibola e il labbro inferiore, forte ma non fortissimo, tanto da lasciare la dentatura intatta. Ieri si era parlato di una linea di frattura al cranio, di un'abrasione al polso e un ematoma a un polpaccio, quadro compatibile con reati che vanno dalla legittima difesa all'omicidio preterintenzionale. Ieri però don Vinicio Albanesi, che con la Caritas in Veritate e le suore ospitava Emmanuel e la moglie, è il primo a dire che il migrante «è stato ammazzato di botte», perché ha «osato ribellarsi alle offese», spiegando che "l'ematoma" alla gamba è in realtà una frattura dei legamenti. Mentre l'avv. Astorri rimarca la differenza fra la corporatura modesta di Emmanuel (70 kg di peso) e la stazza di Mancini, un ex pugile, che dalla reazione della coppia (Chinyery gli ha tirato una ballerina senza tacco) non ha riportato «alcun grave danno». Con lui fra l'altro c'era un amico. Insieme all'avv. Igor Giostra, che rappresenta la Fondazione Caritas in Veritate, Astorri rinnova «piena fiducia» nella magistratura e auspica che Fermo torni ad un clima di «coesione e serenità».
L'udienza di convalida del fermo dell'ultrà, indagato per omicidio preterintenzionale aggravato dall'odio razziale, si svolgerà lunedì, e forse già in quella sede potranno emergere elementi di maggiore chiarezza.
Voci di una società «persecutoria, cinica e violenta» dice don Vinicio Albanesi, che oggi pomeriggio celebrerà i funerali di Emmanuel nel Duomo di Fermo, accanto all'arcivescovo mons. Luigi Conti. Saranno presenti la presidente della Camera Laura Boldrini, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, il vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli e delegazioni parlamentari, le autorità della Regione, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro con il Gonfalone del Comune, associazioni e movimenti. Chinyery, anche se molto provata, sarà in chiesa «per dare l'ultimo addio» al suo sposo, insieme agli amici nigeriani che nel seminario condividevano l'attesa per la richiesta di asilo politico con lei ed Emmanuel. Qualcuno ha temuto possibili tensioni, ma non ci sono state. E anche la manifestazione dei Centri sociali oggi si è conclusa senza incidenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino