'Ndrangheta, blitz in tutta Italia: 58 fermi. "Dallo spaccio agli appalti per le ferrovie"

'Ndrangheta, blitz in tutta Italia: 58 fermi. "Dallo spaccio agli appalti per le ferrovie"
Sono almeno 58 i fermi scattati in tutta Italia a seguito di un'operazione della Polizia di Stato e della Direzione Investigativa Antimafia. Gli arresti sono avvenuti...

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Sono almeno 58 i fermi scattati in tutta Italia a seguito di un'operazione della Polizia di Stato e della Direzione Investigativa Antimafia. Gli arresti sono avvenuti in Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte e in altre regioni del Nord Italia per soggetti ritenuti affiliati alle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro. Sono in corso anche decine di perquisizioni e sequestri di beni. 


Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono state divise in due filoni: uno, con il coordinamento del Servizio centrale operativo (Sco), è stato condotto dalle squadre mobili di Reggio Calabria, Genova e Savona; l'altro dal centro Dia di Genova, con la collaborazione degli uffici di Reggio Calabria e Roma. Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società. Gli investigatori stanno anche eseguendo un sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari e di numerose società riconducibili agli indagati per un valore di circa 40 milioni. I dettagli verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Procura di Reggio Calabria alle ore 11,00 alla quale parteciperanno inquirenti ed investigatori.

LO SCACCO AL CLAN: 58 ARRESTI I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza stanno eseguendo, nelle province di Cosenza e Salerno e in altre località italiane, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Dda di Catanzaro, nei confronti di 58 persone indagate, tra l'altro, per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione e rapina. Al centro delle indagini del Ros una delle più pericolose e violente cosche della 'ndrangheta, con a capo Francesco Muto, di Cetraro, detto il «Re del pesce», che, secondo gli investigatori, ha monopolizzato per oltre 30 anni le risorse economiche del territorio curando fino al dettaglio la commercializzazione dei prodotti ittici, in un'area a forte impatto turistico, dei servizi di lavanderia delle strutture alberghiere e della vigilanza in favore dei locali d'intrattenimento.
Parallelamente le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno documentato un traffico di stupefacenti che, sotto il controllo del clan Muto, inondava di cocaina, hascisc e marijuana le principali località balneari della costa tirrenica calabrese, tra cui le note Diamante, Scalea e Praia a Mare. Nel corso dell'operazione sono anche stati sottoposti a sequestro beni per circa 7 milioni di euro. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 11 al Comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza, alla presenza del procuratore capo della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri. 

NEL MIRINO ANCHE POLITICI E FUNZIONARI Politici e funzionari dell'agenzia delle Entrate erano in contatto con alcuni dei soggetti coinvolti nelle indagini di Polizia e Dia sulle cosche della 'ndrangheta operanti nel Nord Italia. Secondo quanto accertato dalle indagini, alcuni degli arrestati erano in contatto con »politici locali, regionali e nazionali di Reggio Calabria« e con »funzionari dell'Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria« sempre della provincia di Reggio.


LE MANI DELLE COSCHE SULLE FERROVIE Le cosche della 'Ndrangheta avevano messo le mani su alcuni sub appalti per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità. Emerge dall'inchiesta della Polizia e della Dia che ha portato all'arresto di una quarantina di persone. Le indagini avrebbero accertato la presenza di «stabili collegamenti» con le famiglie di origine di esponenti dell'organizzazione da tempo in Liguria, attivi nell'edilizia e nel movimento terra, che avrebbero acquisito sub appalti per la realizzazione del 'Terzo valicò. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino