A distanza di sei giorni dalla scarcerazione del primo giovane indagato, un diverso collegio del Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato la misura cautelare del carcere...
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I giudici, in una composizione simile ma non uguale a quella che la notte tra giovedì e venerdì scorsi ha scarcerato il più giovane dei tre indagati, il 18enne Alessandro Sbrescia, la scorsa notte hanno rimesso in libertà anche il 19enne Antonio Cozzolino.
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La liberazione di Cozzolino, così come è accaduto per Sbrescia, ha scatenato un nuovo vespaio di polemiche sul web, e non solo. Il vice premier Luigi di Maio la definisce «una vergogna»: «Non sta a me entrare nel merito della decisione presa, - scrive il capo politico del M5s su FB - ma permettetemi di dire che è una vergogna che, a poche settimane dalla violenza, due di quei tre delinquenti siano già liberi di andarsene in giro a farsi i cavoli propri». L'Associazione nazionale magistrati però definisce «inaccettabili, oltre che intrinsecamente contraddittorie» le parole di Di Maio. «Il Ministro - si legge in una nota - usa la parola vergogna a fronte di una decisione la cui motivazione non è a lui nota, perchè non ancora depositata».
E, infatti, le motivazioni alla base della decisione presa dal Riesame per il primo dei tre indagati scarcerato saranno rese note solo tra qualche settimana. I difensori dei tre indagati hanno tutti sostenuto la tesi del rapporto sessuale consensuale che, però, al momento, non emerge dagli accertamenti clinici eseguiti, anche di recente, sulla 24enne. Gli inquirenti, intanto, vanno avanti con il loro lavoro e stanno acquisendo altro materiale probatorio, verosimilmente per presentare opposizione. Approfondimenti, in particolare, sono in atto su uno dei tre cellulari sequestrati agli indagati. Proprio qualche giorno fa i magistrati hanno depositato una corposa documentazione integrativa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino