Napoli, ucciso davanti a moglie e figlio di 11 anni: ferita la donna

Napoli, ucciso davanti a moglie e figlio di 11 anni: ferita la donna
Questa volta in azione è entrato un killer solitario. Ha seguito in sella ad uno scooter l'auto sulla quale viaggiava la vittima designata ed ha atteso che la vettura...

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Questa volta in azione è entrato un killer solitario. Ha seguito in sella ad uno scooter l'auto sulla quale viaggiava la vittima designata ed ha atteso che la vettura rallentasse. Quindi il sicario, che indossava un casco da motociclista, ha afferrato la pistola ed ha aperto il fuoco. Per Remigio Sciarra, 52 anni, non c'è stato nulla da fare: è morto all'istante sotto gli occhi dei suoi familiari. Nell'agguato è rimasta ferita, in maniera lieve alla mano, la moglie. 

 
Illeso il loro figlio di 11 anni ed un suo coetaneo: tutti erano a bordo della macchina. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio lungo una delle traverse dell'affollatissima statale Sannitica, ad Afragola, in provincia di Napoli. In pochi giorni è la settima persona ammazzata nel Napoletano, il secondo nella città di Afragola. Dice il sindaco della città alle porte di Napoli, Domenico Tuccillo, che è anche presidente dell'Anci Campania: «Non c'è dubbio che siamo di fronte ad una recrudescenza che non può essere più sottovalutata e che richiede un immediato rafforzamento del controllo del territorio in particolare nella provincia di Napoli e una risposta forte dello Stato». In un recente Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica è stato deciso il potenziamento dei controlli su tutto il territorio provinciale. Nelle scorse settimane altri due ammazzati a Giugliano (padre e figlio), ancora due nel quartiere napoletano di Miano (in questo caso zio e nipote), uno nel 'salotto buonò di Napoli, alla Riviera di Chiaia. Sull'ultimo agguato indagano i carabinieri della compagnia di Casoria. Sul posto è giunto anche il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Henry John Woodcock.


La vittima era sottoposta alla misura della sorveglianza speciale. E gli investigatori stanno lavorando per accertare se fosse legato al clan Cennamo. Gli inquirenti stanno passando al setaccio il passato dell'uomo ma soprattutto le frequentazioni più recenti per comprendere chi abbia deciso quest'ennesimo delitto. Sono tanti gli interrogativi ai quali i carabinieri dovranno dare un risposta nelle prossime ore ma si parte da una certezza: il killer solitario ha sparato per uccidere, lo ha fatto a distanza ravvicinata, sicuro di non poter fallire la sua missione di morte, incurante che a bordo dell'auto vi fossero ragazzini e la moglie della vittima.
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Il Gazzettino