Poliziotta picchiata e violentata a Napoli, si è difesa senza usare la pistola: confessa lo stupratore

Napoli, poliziotta violentata dopo il turno di lavoro al porto: arrestato l'aggressore
Picchiata a sangue e stuprata all’interno del Porto di Napoli. Vittima di una efferata violenza, una poliziotta in servizio presso un commissariato del centro storico, che...

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Picchiata a sangue e stuprata all’interno del Porto di Napoli. Vittima di una efferata violenza, una poliziotta in servizio presso un commissariato del centro storico, che mentre faceva rientro a casa è stata sopraffatta dall’assalto improvviso di un extracomunitario, poco dopo catturato ed ora accusato di violenza sessuale e tentato omicidio.



Protagonista del raid, un bengalese 23enne - J.M., già noto alle forze dell’ordine e irregolare sul territorio nazionale - che nella notte a cavallo tra mercoledì e giovedì bighellonava senza meta a ridosso di via Nuova Marina, lo stesso tratto di strada incrociato dalla poliziotta. L’ha vista camminare nella penombra. L’ha seguita fino al parcheggio interno al Varco Pisacane riservato alla Questura (dove la giovane si accingeva a salire in macchina per fare rientro a casa), per poi colpirla in pieno volto e alla testa - forse con un sasso, o forse a mani nude - prima di violentarla. 

L’agente, una 30enne napoletana da qualche mese in servizio presso uno dei commissariati del centro cittadino - ha reagito, tentando di difendersi dal bruto, urlando, chiedendo disperatamente aiuto ma in una zona in quel momento deserta: era in abiti borghesi e - stando a una versione non confermata fino a tarda sera, nonostante una richiesta specifica di chiarimenti da parte del nostro giornale all’Ufficio stampa della Questura alla quale non si è riusciti ad ottenere risposta - a quanto pare aveva con sé anche la pistola d’ordinanza. Se tale circostanza risultasse vera, alla vittima andrebbe riconosciuto anche il merito di aver mantenuto la freddezza di non impugnarla contro il suo aggressore. 

L’uomo, stando a quanto riferito dalla vittima ai suoi colleghi accorsi in forze da diversi punti della città dopo che la giovane era riuscita a dare l’allarme con il suo cellulare, l’avrebbe sorpresa alle spalle per poi colpirla ripetutamente al volto. Nonostante l’effetto sorpresa e la violenza del pestaggio, l’agente avrebbe opposto una fiera resistenza senza tuttavia mai impugnare la pistola d’ordinanza, che però non avrebbe fatto altro che aumentare la furia del suo aggressore. L’uomo ha continuato a infierire, stringendole anche le mani al collo fino ad arrivare quasi a tramortirla. 

La brutale violenza dura una manciata di minuti. Dopo aver strappato alcuni indumenti, e incurante delle urla della vittima terrorizzata, il predatore ha finito lo scempio per poi darsi alla fuga. Non aveva messo nel conto che la giovane violentata era un’agente della Polizia di Stato: la quale, sebbene sotto choc e nonostante le ferite riportate, ha trovato lucidità e forza di dare l’allarme. In pochi minuti, il silenzio del porto è stato rotto dal fragore delle sirene delle Volanti fatte convergere dalla sala operativa della Questura all’interno del Varco Pisacane. 

Tra i primi ad accorrere, proprio i colleghi del commissariato dove la poliziotta presta servizio. Sono stati loro a supportarla e a starle vicini mentre come una muta di cani da caccia gli altri agenti si mettevano sulle tracce dell’aggressore. La giovane è stata ricoverata e medicata poi all’ospedale Cardarelli. La caccia all’uomo, serratissima, si è concentrata sulle strade adiacenti al varco Pisacane. Era chiaro che il bruto non potesse essere andato lontano. Nemmeno mezz’ora dopo, ecco il risultato: l’extracomunitario è stato visto aggirarsi tra piazza Nicola Amore e via Duomo.

A mettergli le manette ai polsi è stato l’equipaggio di una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale che - grazie alla descrizione fornita dalla collega - lo hanno localizzato e immobilizzato mentre si dirigeva verso via Foria. L’arrestato è il 23enne J.M., ventitreenne di origine bengalesi, già noto alle forze dell’ordine e irregolare sul territorio italiano. Portato in Questura, dove i suoi abiti sono stati sequestrati dalla Polizia Scientifica per gli esami del caso, l’uomo, che avrebbe riferito di essere un senza fissa dimora, è stato accusato di tentato omicidio e violenza sessuale aggravata. «Lo ammetto, è vero, sono stato io a violentare quella donna», ha confessato nell’immediatezza dell’interrogatorio svoltosi negli uffici di via Medina. La giovane agente, nel frattempo è stata dimessa dal Cardarelli: sta meglio, ha superato lo choc e ha ricevuto le telefonate e la solidarietà del questore di Napoli, Alessandro Giuliano, del sindaco di Napoli, di tutti i vertici istituzionali, dei sindacati di Polizia e di centinaia di colleghi e persone comuni. Il bengalese è ora detenuto in una cella del carcere di Poggioreale, in attesa delle determinazioni dei magistrati della Procura della Repubblica di Napoli.

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Il Gazzettino