ll centro operativo della Dia di Napoli ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni per un valore di oltre 20 milioni di euro nei confronti dei fratelli Potenza (Bruno,...
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Il sequestro ha interessato numerose unità immobiliari, sei società e tre partecipazioni societarie (tra le quali il ristorante «Donna Sophia dal 1931» nel centro di Milano e la sala ricevimenti già nota come «Villa delle Ninfe» a Pozzuoli), autoveicoli, 66 depositi bancari nazionali ed esteri (per i quali è stata formulata richiesta di assistenza alla Procura federale elvetica) e cinque polizze.
Dalle indagini, rileva la Dia, è emerso come i Potenza abbiano impiegato in imprese economiche e immobiliari il denaro proveniente da attività illecite (usura, estorsioni, riciclaggio e associazione per delinquere), proseguite anche dopo il decesso del capostipite Mario Potenza. Ciò ha consentito loro di accumulare un ingente patrimonio, re-investito in numerosi immobili e locali.
Gli agenti diretti da Giuseppe Linares hanno eseguito il provvedimento di sequestro di beni, emesso dal Tribunale, Sezione Misure di Prevenzione.
Il Gazzettino