Lo hanno trovato senza giubbotto, nonostante in quelle ore a Napoli ci fosse una temperatura vicina allo zero. Indossava una felpa, senza quel giubbino rosso che invece è...
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Non ha ceduto di un passo, né ha chiesto di pensarci su. Ha avuto un solo momento di esitazione quando, al termine dell’interrogatorio, gli hanno detto esplicitamente che sarebbe finito in cella. Ha perso un po’ di spavalderia e la sua voce è diventata rauca dalla commozione. Un accenno di panico, un pianto trattenuto a stento, dopo aver fortemente negato la propria responsabilità in questa storia.
Versione difensiva che ha ripetuto dal giorno della vigilia di Natale, quando è finito in manette per l’aggressione di Arturo, per il ferimento di un ragazzo di soli 17 anni, lo studente brutalmente colpito da venti coltellate mentre provava a difendere il proprio cellulare. Ma il racconto del 15enne non ha commosso nè ha convinto il gip del Tribunale dei minori, che di fronte alle prove raccolte dalla mobile non ha fatto altro che trarre le conseguenze: da ieri mattina F.C. il ragazzino di quindici anni immortalato da alcuni video ricavati dalla polizia, è stato trasferito in carcere, in un istituto minorile, dove dovrà attendere gli esiti della vicenda che lo vede coinvolto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino