Napoli, accoltellato da baby gang: il 15enne nega ma il giubbotto rosso lo inchioda

Lo hanno trovato senza giubbotto, nonostante in quelle ore a Napoli ci fosse una temperatura vicina allo zero. Indossava una felpa, senza quel giubbino rosso che invece è...

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Lo hanno trovato senza giubbotto, nonostante in quelle ore a Napoli ci fosse una temperatura vicina allo zero. Indossava una felpa, senza quel giubbino rosso che invece è stato immortalato dalle telecamere di un negozio di via Foria, mentre camminava spavaldo assieme al proprio gruppetto di amici. Eccolo uno degli indizi emersi dalle indagini a carico del 15enne ritenuto responsabile del ferimento di Arturo, alla luce di quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare confermata ieri dal Gip del Tribunale dei minori. Circa due ore di interrogatorio, nel corso del quale il ragazzino ha negato di essere responsabile del ferimento di Arturo. Anzi. Ha assunto una posizione ferma, il giovane indagato.


Non ha ceduto di un passo, né ha chiesto di pensarci su. Ha avuto un solo momento di esitazione quando, al termine dell’interrogatorio, gli hanno detto esplicitamente che sarebbe finito in cella. Ha perso un po’ di spavalderia e la sua voce è diventata rauca dalla commozione. Un accenno di panico, un pianto trattenuto a stento, dopo aver fortemente negato la propria responsabilità in questa storia.
Versione difensiva che ha ripetuto dal giorno della vigilia di Natale, quando è finito in manette per l’aggressione di Arturo, per il ferimento di un ragazzo di soli 17 anni, lo studente brutalmente colpito da venti coltellate mentre provava a difendere il proprio cellulare. Ma il racconto del 15enne non ha commosso nè ha convinto il gip del Tribunale dei minori, che di fronte alle prove raccolte dalla mobile non ha fatto altro che trarre le conseguenze: da ieri mattina F.C. il ragazzino di quindici anni immortalato da alcuni video ricavati dalla polizia, è stato trasferito in carcere, in un istituto minorile, dove dovrà attendere gli esiti della vicenda che lo vede coinvolto.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino