Siete stati multati con il Tutor/SICve? Per gli automobilisti che hanno sbagliato, dalla Cassazione arriva una piccola speranza. Ricorrendo infatti davanti al giudice...
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Roma, autovelox ko: la mappa in città
In caso di ricorso, quindi, il giudice di merito dovrà accertare se l'affidabilità dell'apparecchio usato è stata verificata in un lasso di tempo recente e in caso negativo potrebbe decidere di annullare la sanzione. Nel diffondere i contenuti della sentenza e nel commentarne le conseguenze, il quotidiano giuridico dirittoegiustizia.it chiarisce come il pronunciamento sia conseguenza della sentenza numero 113/2015 della Corte Costituzionale, dichiarativa dell'incostituzionalità del sesto comma dell'articolo 45 del Codice della Strada.
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«Da quella pronuncia - spiegano gli esperti della Giuffè Francis Lefebvre - consegue che il giudice, ogni qual volta venga contestata l'affidabilità dell'apparecchio di misurazione della velocità, è tenuto ad accertare se esso sia stato o meno sottoposto alle suddette verifiche, sia che si tratti di Autovelox, sia di Tutor/SICve o altro strumento omologato per il rilevamento della velocità». Nel caso oggetto di pronunciamento da parte degli Ermellini, è stato rispedito al Tribunale di Velletri per un nuovo esame il rigetto contro un ricorso per multa effettuata con il Tutor, proprio perché il giudice di merito non aveva verificato che l'apparecchio utilizzato fosse stato sottoposto a verifica periodica. Il Tribunale, infatti, nella decisione cassata non aveva ritenuto che la sentenza della Corte Costituzionale fosse pertinente con il sistema Tutor. Ora dovrà esaminare la documentazione e in base a quella pronunciare una nuova sentenza Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino