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La comunicazione di una notifica (che sia un atto giudiziario, come una multa, o anche la convocazione all'assemblea condominiale) si considera effettuata anche se la pec è piena. Non rileva neanche se abbia dimenticato la password o se ne abbia affidato la gestione al proprio commercialista: la comunicazione si considera ugualmente effettuata con l’invidio della mail e la generazione, da parte del sistema, della ricevuta di presa in carico e di spedizione del messaggio.
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La questione si pone, per i contribuenti tenuti ad avere un indirizzo PEC (professionisti, imprenditori e titolari di partita Iva) per le notifiche di atti giudiziari, multe, cartelle esattoriali e avvisi di accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
L’avviso di convocazione condominiale con Pec
Con la legge di riforma del condominio (la legge n. 220/2012), il codice civile consente che, su richiesta del condomino, l’amministratore possa notificare l’avviso di convocazione per l’assemblea condominiale anche attraverso la Pec (oltre che per raccomandata a.r., fax o consegna diretta a mani).
In particolare l’articolo 66 delle disposizioni per l’attuazione del Codice civile stabilisce, al terzo comma, che l’avviso di convocazione, contenente specifica indicazione dell’ordine del giorno, deve essere comunicato ai soggetti legittimati almeno cinque giorni prima della data fissata per l’adunanza in prima convocazione a mezzo di posta raccomandata, posta elettronica certificata (pec), fax o tramite consegna a mano.
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